Spahjia: “Abbiamo sbagliato troppi tiri, difficile vincere se noi facciamo una partita come questa”

Il commento del coach orogranata dopo il ko interno con Treviso

Neven Spahija commenta così il ko interno di Venezia nel derby con Treviso


“Congratulazioni a Treviso, dallo staff ai giocatori hanno fatto un’ottima partita. Questa sera noi abbiamo provato tante soluzioni diverse e mostrato tanta voglia di giocare, ma abbiamo sbagliato troppi tiri. È molto difficile vincere se noi facciamo una partita come questa sera in cui non siamo riusciti ad aprire il campo e segnato poco da tre punti. Abbiamo tirato 6/26, mentre Treviso 11/24 (46%) è una differenza troppo grande per pensare di poter vincere la partita. Dobbiamo sicuramente fare meglio dalla lunga distanza e anche dalla lunetta dove abbiamo sbagliato ben dieci tiri liberi.

Questa sera però siamo riusciti a catturare tanti rimbalzi, Kabengele ha fatto un lavoro incredibile. ma non è bastato perché non possiamo tirare così male dall’arco. Abbiamo perso la confidenza che abbiamo mostrato contro l’Aris Salonicco. Mi dispiace aver perso il derby, però è solo la prima partita del campionato e adesso dobbiamo continuare ad essere positivi e recuperare tutti i giocatori per giocare la nostra pallacanestro”.


Questa sera è sembrato che Treviso avesse più energia soprattutto negli esterni e che a Venezia sia mancata un po’ di lucidità?

“Questa sera noi abbiamo giocato tanto tempo senza Munford che per noi è un giocatore molto importante e purtroppo si è infortunato. Noi abbiamo avuto tanti possessi per realizzare tiri aperti.”


Nell’ultimo quarto avete avuto troppa frenesia per cercare di trovare il pareggio?

“Parto parlando dell’energia. Se noi non avessimo giocato con una grande energia questa sera avremmo perso di 20 punti. Però, noi siamo sempre stati solidi di energia pur avendo perso Munford. Sicuramente noi dobbiamo migliorare ma i 16 rimbalzi offensivi dimostrano che abbiamo sempre espresso grande energia e i 75 punti che abbiamo realizzato con questi numeri sono troppo pochi”.


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