Spahija: “Con Trento altra partita importante, oggi abbiamo fatto il primo allenamento al completo”
Le dichiarazione del coach orogranata a 48 ore dalla sfida con Trento
Nella prima gara di dicembre l’Umana Reyer Venezia sarà impegnata nella trasferta a Trento, in una partita carica di storia e significati. Domenica 3 dicembre alle 18.15 è in programma la palla a due a “Il T Quotidiano Arena“.
Nelle ultime stagioni di LBA Trento e Venezia si sono affrontate numerose, a partire dalla stagione 2014/15. Sono infatti 34 i confronti totali tra regular season, playoff e Supercoppa, l’Umana è in vantaggio nei precedenti 20-14.
Sarà anche la sfida tra i due capitani: Totò Forray, alla quattordicesima stagione con l’Aquila e primo di sempre per presenze del Club e Andrea De Nicolao, al settimo anno in orogranata dove è secondo al solo Michael Bramos (protagonista indiscusso delle sfide con Trento) per partite giocate in Reyer.
Paul Biligha è l’unico ex tra i giocatori mentre Lele Molin torna a Trento per la prima volta da avversario dopo sei stagioni vissute sulla panchina della Dolomiti Energia Trentino.
La Reyer si presenta a Trento da prima in classifica con 14 punti (7-2), insieme a Virtus Bologna, Brescia e Napoli, mentre i padroni di casa seguono ad una sola partita di distanza con 12 punti (6-3).
La partita sarà trasmessa in diretta su DMAX e DAZN.
Neven Spahija
“È un’altra partita molto importante. Trento gioca molto bene, mi piace il loro stile di gioco e stanno trovando buoni risultati. Giochiamo fuori casa che è sempre complicato, però dopo tanto tempo siamo tutti insieme. Oggi abbiamo fatto il primo allenamento al completo e speriamo di continuare ad esserlo per poter migliorare”.
Domenica potrebbe essere un altro test importante per la difesa della Reyer, visto che Trento è una squadra ben strutturata sia dentro che fuori dal perimetro?
“Trento è una squadra completa che gioca bene e che potrà contare anche sul supporto del proprio pubblico. Noi siamo preparati e dovremmo giocare con grande fiducia e giocare insieme per cercare di ottenere una vittoria importante.”
La Reyer approccia il match dopo due vittorie importanti per l’intensità e la consistenza che ha mostrato. Dove si aspetta un’ulteriore miglioramento della squadra?
“C’è sempre spazio per migliorare, ma il modo in cui abbiamo giocato nelle ultime due partite e in parte anche Riga e Vilnius è stato positivo. A Milano abbiamo avuto una brutta serata. Però solo se ti alleni bene giorno per giorno puoi arrivare a fare prestazioni importanti come quelle che abbiamo fatto nell’ultima settimana. Se riusciremo a mantenere un livello di gioco come quello dell’ultima settimana ci sarà sempre meno margine di miglioramento. L’importante è che la mia squadra riesca a mantenere l’attuale livello di gioco. Domenica tornerà a disposizione Jeff Brooks che può portare minuti importanti per migliorare la lotta a rimbalzo.”
In ottica mercato, quali sono le caratteristiche che deve avere un lungo per adattarsi bene al suo stile di gioco?
“Io voglio un lungo attivo che può giocare con pace (ritmo) e può contare su una grande elevazione. Anche Tessitori era considerato un lungo tradizionale e invece è diventato un giocatore molto attivo che fa cose belle ed efficaci”.
Per quanto riguarda i singoli, possiamo dire che nell’ultimo periodo Casarin ha avuto un grande miglioramento?
“Io non ho avuto mai dubbi su di lui. Lui è voluto tornare per dimostrare di essere un giocatore da Reyer, squadra che l’ha cresciuto fin da quando era un bambino. E’ ancora giovane, ha solo vent’anni. Quest’anno ho cambiato un giocatore di 32 anni per inserire Davide. Può essere che lui mi dia un po’ meno qualità, ma sicuramente ha dei margini di miglioramento enormi. Per me, ad oggi, Davide è un giocatore ottimo che può sviluppare bene il suo talento se fa le cose giuste. Si vede come sta crescendo e come si sta impegnando molto anche negli allenamenti individuali. Io voglio che continui così a dare il meglio.”
A livello di carica emozionale, quanto conta il rientro in campo di Jordan Parks?
“Tantissimo, ma non solo per la carica emozionale. Si è visto come contro Amburgo non fosse al massimo della forma. Però la sua presenza ci da tanto. Jordan può anche giocare nel ruolo di 4 e mi permette di avere diverse scelte sui compagni da affiancargli in campo. Non è una cosa che può funzionare sempre però è sicuramente un giocatore molto importante anche in spogliatoio”