Fontecchio: Il career-high? Non mi interessa più di tanto, ho provato a difendere su Doncic ma…
“Ho provato a difendere su Luka, ma continuava a segnare uno step back dopo l’altro…
Simone Fontecchio sempre più protagonista – e Jolly- nel finale di stagione dei Detroit Pistons, con il nuovo career-high della scorsa notte contro i Mavs di Luka Doncic.
L’ala azzurra ha dovuto difendere sul fenomeno sloveno più del previsto a causa dell’infortunio di Ausar Thompson.
“Ho cercato di fare del mio meglio, ma Luka ha continuato a segnare step-back dopo step-back. A quel punto diventa dura. Ma dobbiamo fare un lavoro migliore a livello collettivo, credo, in difesa. Dobbiamo essere solidi, aiutarci un po’ di più l’uno con l’altro e cercare di non concedere tiri facili. Non so quanti ne abbiano avuti oggi. È stato tutto troppo semplice per loro. La cosa positiva è che abbiamo continuato a lottare per tutta la partita, senza lasciarci condizionare dallo svantaggio. Loro hanno continuato a segnare tiri complicati, ma noi siamo rimasti sempre lì senza mollare mai.
Sul career-high
“Certo, è un qualcosa che può far piacere, ma volevo vincere. Volevo la seconda W di fila. Avremmo dovuto approfittare del fattore campo. Non mi interessa più di tanto il mio career high o il mio punteggio a fine partita. Come ho detto altre volte, voglio fare tutto il necessario per aiutare la squadra. La scorsa partita non sono stato molto efficace, ma ho cercato di aiutare la squadra lo stesso. Prendendo qualche rimbalzo, con la difesa e cercando di aiutare i miei compagni. Non si tratta per forza di segnare 10 triple in ogni singola partita, ma di fare qualsiasi cosa per aiutare la squadra”.
La difesa su campioni come Doncic e Irving.
“Devi stare sempre attento. Giocano spesso per ottenere falli….. Sono giocatori di pallacanestro incredibili, quindi è davvero difficile limitarli. Bisogna essere molto disciplinati, mostrando il petto, mostrando le mani, cercando di non rischiare e di non saltare sulle finte. Ci ho provato, ma Luka continuava a segnare uno step back dopo l’altro…. Non è facile mantenere una posizione difensiva perfetta e contestare allo stesso tempo, e senza commettere fallo. Dobbiamo migliorare, ma continueremo a farlo”.