Shane Lawal: “A Sassari giocavamo per vincerle tutte”
Shane Lawal ha parlato della sua esperienza in Europa tra Dinamo Sassari e Barcellona.
L’ex centro della Dinamo Sassari Shane Lawal ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di BasketUniverso in cui ha parlato del suo periodo da giocatore della squadra sarda e del suo passaggio al Barcellona. Di seguito vi riportiamo alcune delle dichiarazioni rilasciate dal nigeriano.
Sulla Dinamo Sassari e la stagione 2014-15: “Quella è senza dubbio stata la miglior stagione della mia carriera. Non iniziavamo mai una partita senza l’idea di poterla vincere. Giocavamo in EuroLega e andavamo in tutte le gare con l’idea di poter portare a casa il bottino pieno, pur affrontando veri e propri fenomeni. Non prendetemi per pazzo quando dico questo, noi ci credevamo davvero! Eravamo un po’ come la Varese di oggi, giocavamo velocissimi, ma a differenza di oggi giocavamo contro delle super difese. Reggio Emilia era tostissima in difesa, Milano anche. Abbiamo giocato contro alcune delle migliori difese degli ultimi anni, ogni gara era una guerra contro certe squadre. Offensivamente erano anni che in Italia non si vedeva una squadra così forte e con così tanti campioni tutti insieme: Logan, Dyson, Sanders ma non solo, perché c’erano anche Sosa e Brooks, per esempio. Quando giochi a basket guardi negli occhi gli uomini che hai accanto e nei loro vedevo bruciare qualcosa di diverso, sapevo che avrei potuto contare su di loro nei momenti di difficoltà, ci fidavamo l’uno dell’altro. Non c’è mai stata una gara in cui ero in difficoltà in cui non sapessi che qualcuno di loro mi avrebbe aiutato a uscire da quel tunnel”.
Sulla sua esperienza al Barcellona: “Ho parzialmente rotto il menisco durante il quarto quarto di gara-5 delle finali Scudetto contro Reggio Emilia nel tentativo di prendere un rimbalzo. Quella sera non riuscivo a camminare. Ma 2 giorni dopo avremmo dovuto giocare a Sassari gara-6, non potevo mancare. Ugo D’Alessandro, il nostro fisioterapista ai tempi di Sassari, continuava a mettermi il ghiaccio, me lo stringeva, ha fatto di tutto per mettermi in piedi per gara-6. In quel match ho fatto bene ma in gara-7 no, non ce la facevo proprio, non riuscivo a muovermi. Drake Diener faceva quello che voleva contro di me. Ma non mi sono fermato e la settimana dopo lo Scudetto ho raggiunto la Nazionale della Nigeria per gli allenamenti: nell’estate del 2015 ho praticamente sempre giocato, prima di arrivare a Barcellona. A quel punto avevo solo mezza gamba, neanche una. Ho fatto tutto il 2015-2016 su mezza gamba fino a infortunarmi del tutto a febbraio del 2016 contro lo Zalgiris. Mi hanno detto che sarei dovuto stare fuori 2-3 mesi nel 2016 ma sono tornato in campo in nemmeno un paio di mesi perché volevo giocare le Final Four di EuroLega. Purtroppo non stavo bene e non ho giocato molto, abbiamo perso e non siamo arrivati né alle Final Four né alle finali di Liga ACB, non ce l’abbiamo fatta contro il Real Madrid. Sfortunatamente alle Olimpiadi del 2016 mi sono fatto male di nuovo perché mi sono rotto il tendine rotuleo ed è successo quello che è successo. Non ho rimpianti perché ho fatto tutto quello che potevo fare, mi spiace non essere stato mai in condizione durante i miei due anni con il Barcellona perché avremmo potuto fare grandi cose.