Sergio Scariolo: Abbiamo scelto di competere, non ci siamo arresi
Sergio Scariolo ha parlato ai media, condividendo le sue riflessioni sulla partita e sulle prestazioni della squadra
Dopo l’eliminazione della Spagna nella fase a gironi dei Giochi Olimpici, a seguito di una sconfitta serrata contro il Canada per 88-85, Sergio Scariolo ha parlato ai media, condividendo le sue riflessioni sulla partita e sulle prestazioni della squadra.
Sulla prestazione della squadra
“Siamo arrivati a un tiro dalla possibilità di andare ai supplementari contro un avversario che evidentemente e con ragione tutti mettono al 2° posto nel ranking. Penso che lo siano e lo hanno dimostrato qui. Ma la Spagna compete, non si arrende. La Spagna ha cercato la formula per tornare in partita, ha trovato giocatori che magari hanno avuto meno protagonismo in un dato momento ma che non escono dalla competizione per mancato loro impegno con la squadra. È una squadra con orgoglio, generosità, ricchezza tattica e intelligenza nelle decisioni veramente impressionante.”
Sulle difficoltà affrontate
“Ovviamente oggi sono un po’ triste per la sconfitta, non abbiamo avuto molta fortuna né nel sorteggio del gruppo né arrivando con due giocatori così importanti come Rudy e Santi Aldama acciaccati a questa partita. Ma bisogna dare credito al Canada, congratularsi con loro. Sapevamo che avrebbero messo Lu Dort su Lorenzo Brown e Dillon Brooks su Santi Aldama per cercare di limitare un po’ due dei nostri giocatori offensivi, ma nonostante ciò abbiamo trovato formule alternative e siamo riusciti a competere fino alla fine su entrambi i lati del campo.”
Su Rudy Fernández
“Bisogna ringraziare Rudy Fernández, questo è quello che ho fatto. È stato un privilegio allenarlo, pochissimi giocatori avrebbero tentato di giocare oggi nelle sue condizioni. Lui sì e gli dovevamo l’opportunità di poter uscire da questi Giochi Olimpici non come un giocatore infortunato, ma come un giocatore che si è sforzato al massimo durante la partita come ha fatto durante tutta la sua carriera. È un esempio che dobbiamo seguire.”
Riflessione finale
“La competizione è così. I più giovani hanno imparato molto dai loro compagni, dalla competizione, cosa significa indossare questa maglia, l’obbligo che è il più difficile e il più facile. Me ne vado totalmente orgoglioso dello sforzo della squadra, ogni allenatore e giocatore vuole vincere tutte le partite, ma deve sapere capire qual è realisticamente l’obiettivo. Lo abbiamo dimostrato oggi contro una squadra che in teoria aveva molta differenza. Quella capacità di poter compensare molte carenze con altre qualità, ancora una volta, ci ha permesso di competere con grandi squadre.”