La Dinamo Banco di Sardegna si prepara al debutto casalingo: domenica alle 18:15 sarà alzata la palla a due della sfida con la Pallacanestro Trieste.
Questa mattina coach Gianmarco Pozzecco ha presentato la prima in agenda al PalaSerradimigni: “Prima di parlare della sfida con Trieste voglio fare un passaggio sulla partita di Pesaro: ribadisco quanto detto dopo la partita con la Vuelle, con i complimenti a una squadra allenata da un maestro e a giocatori che hanno dimostrato quanto siano forti. Sono convinto sia stata una bella sfida, con il risultato in bilico fino alla fine, e credo sia stato un bello spot per il basket: mi dispiace aver letto qualche dichiarazione polemica relativi ai tiri liberi. Credo che sia naturale, con una squadra come la nostra, che si vada più sotto canestro e che nonostante l’assenza di Tillman fossimo strutturati per farci trovare pronti in area. Mi dispiace perché credo che la partita sia stata bellissima, con grande fairplay in campo e confermo i complimenti per una squadra come Pesaro che sta facendo bene e sta dimostrando che in questa stagione potrà dire la sua”.
Che avversario è Trieste?
“La prima cosa che ribadisco è che Trieste è una società che ha vissuto delle difficoltà ma ha reagito in maniera straordinaria, io sono triestino e conosco l’entusiasmo che la pallacanestro vive li. Devono essere contenti tutti del cammino fatto, lo scorso anno ci hanno battuto due volte ed è sicuramente frutto del cammino di grande crescita di una società e uno staff tecnico di livello. Credo che ci sia stata grande lungimiranza da parte del club unito all’ottimo lavoro fatto da coach Dalmasson che ha portato la squadra dalle categorie inferiori fino alla principale ribalta nazionale. È una realtà estremamente positiva, ho visto la partita con Cremona, ho seguito qualche sfida di supercoppa: è un bel gruppo, sanno dove vogliono andare e fanno di una grande intensità difensiva il loro marchio di fabbrica. Hanno parecchi giocatori che possono ergersi a protagonisti, uno è sicuramente Tommaso Laquintana che ho avuto il piacere di allenare, al quale sono molto legato e che seguo sempre. Trieste è una squadra temibile, domenica ci aspetta un’altra battaglia perché -come ho ripetuto- noi siamo un po’ un cantiere aperto perché abbiamo cambiato e fatto di necessità virtù, con diversi infortuni e poca possibilità di allenarci. Ma non ci piangiamo addosso, è un discorso che sento di dover fare al sardo perché so quanto questo popolo sia legato alla Dinamo e quanto le soddisfazioni della squadra possano dare piacere ai tifosi. Proprio perché sentiamo questo livello di responsabilità, vogliamo essere onesti e chiediamo un po’ di pazienza: siamo stati bravi contro Pesaro a disputare una partita di grande concentrazione per 40’ ma posso dire con certezza che ad oggi non abbiamo ancora visto la miglior Dinamo. Perché questa arrivi ci vorrà un po’ di tempo e servirà avere Justin Tillmann in campo. Intanto domenica rientrerà Stefano Gentile, che è una pedina di grande peso per noi, e questo processo sta accelerando anche se manca l’ultimo tassello che è Justin. Ho visto i ragazzi estremamente concentrati in allenamento, siamo contenti dello spirito che stanno dimostrando ancor di più dopo la vittoria di Pesaro: abbiamo giocatori legati a quello che fanno e ovviamente le vittorie ci danno energia”.
State lavorando molto sull’intensità difensiva…
“In questi giorni ci siamo allenati molto bene soprattutto dal punto di vista difensivo: nell’ultima partita abbiamo segnato 95 punti e sappiamo che oggi, giocatori di talento ed grande conoscenza, abbiamo più facilità a giocare in attacco rispetto alla difesa. Per questo ci dobbiamo lavorare, come si dice we have to be on the same page, fare tutti la stessa cosa. I meccanismi vanno provati in allenamento, la voglia è condizionata da quanto vuoi essere efficace e puoi esserlo solo se in difesa s fa tutti la stessa cosa.
Dobbiamo fare nostra l’idea difensiva e sotto questo profilo -sono estremamente contento che lo abbia sottolineato anche Bendzius nella sua intervista di ieri a Dinamo Tv- a Pesaro abbiamo avuto enorme vantaggio dall’aggressività portata in campo da Jack. Il capitano ci ha dato energia grinta, trasmettendo anche ai compagni la voglia di portare a casa la partita: gli altri hanno fatto loro questa energia e il suo apporto ci ha permesso di portare a casa i due punti. Kaspar è un altro giocatore che ci è mancato molto”.
Domani il debutto sarà di fronte al pubblico, seppur ridotto…
“Sono contento per le persone che potranno assistere alla partita e dispiaciuto per chi non potrà esserci, ma siamo consapevoli che con la capienza ridotta il pubblico non penso possa condizionare il match. Ovviamente i giocatori non potranno vivere in questa prima fase il trasporto di avere un pubblico per quanto presente. Ovviamente il discorso del pubblico può essere un problema per le società sono sicuro che il nostro club abbia fatto le giuste valutazioni molto tempo prima perché abbiamo un presidente lungimirante e un main sponsor attento. La prima cosa che conta in questo momento è la sopravvivenza della pallacanestro che riguarda tante persone, giocatori allenatori addetti ai lavori che potrebbero piangerne. Spero che non coinvolga nessuna squadra di serie A”.
Domani in agenda c’è anche il debutto della femminile. Ci sarete?
“Sapete quanto sia legato a Roberto Zucca e siamo tutti estremamente felici di questa sua crescita, ho il piacere di aver convissuto con loro durante il ritiro al Geovillage e sono estremamente grato di aver potuto condividere con coach Restivo, Roberta e tutto lo staff questa esperienza. Ci sentiamo davvero parte di una Polisportiva: generalmente il giorno prima di una partita mi darei una coltellata invece di uscire, ma domani non potrò mancare. È un sacrificio che farò molto volentieri perché sono curioso, entusiasta e non vedo l’ora di dare il mio piccolo contributo alle ragazze. È la prima in casa quindi è un appuntamento da non perdere. Spero che come noi viviamo questo contesto familiare tutti i tifosi si sentano totalmente coinvolti dal progetto femminile e della Dinamo Lab. L’idea di famiglia mi piace molto ed è uno dei tratti caratteristici del nostro mondo”.
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