Sale Djordjevic: Italiani all’estero? Non voglio generalizzare, conta il rapporto coach-giocatore

Il coach del Fenerbahce Sale Djordjevic: Vorrei portare in campo la parte guerriera del Fener così come sono riuscito a stimolare la Virtus sotto l’aspetto agonistico

Sale Djordjevic protagonista su La Gazzetta dello Sport intervistato da Andrea Tos. Ecco alcune dichiarazioni nel giorno di Fenerbahce-Olimpia Milano.


SUL FENERBAHCE


«Vorrei portare in campo la parte guerriera del Fener così come sono riuscito a stimolare la Virtus sotto l’aspetto agonistico in quella serie scudetto che ci vedeva sfavoriti. La voglia di vincere e l’energia fanno sempre la differenza anche quando i valori in campo sembrano distanti».


SU OLIMPIA MILANO


«Ha rinnovato l’organico con giocatori di qualità e carisma come Melli, il profilo di giocatore che le mancava nel parco degli italiani. E ha aggiunto atletismo e versatilità con Hall e Mitoglou, e anche Ricci, il “mio” capitano alla Virtus. Poi dietro c’è la vecchia guardia Delaney-Rodriguez-Hines oltre a Shields che ha fatto un salto di qualità enorme».


SUGLI ITALIANI ALL’ESTERO


«Non mi piace generalizzare perché prima di Polonara non avevo mai allenato italiani all’estero. Ma la questione riguarda il rapporto tra allenatore e giocatore, soprattutto qual è la richiesta del primo nei confronti del secondo. Io voglio sempre alzare l’asticella con tutti e, come principio, voglio rendere ai giovani la fiducia che da giovane ho ricevutoiodai miei allenatori. Se funziona questo interscambio, non c’è differenza tra giocare all’estero o in Italia per crescere e diventare forti».


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