D’Angelo Russell parla con The Athletic del suo ritorno ai Los Angeles Lakers, dopo un capitolo poco convincente con i Minnesota Timberwolves.
“Qui mi sto divertendo tantissimo….Onestamente, ai Timberwolves mi sentivo limitato. Dovevo essere sempre la terza opzione…. Alcune sere se ero un po’ più aggressivo, c’era sempre qualcuno a frenarmi. Ora invece mi trovo in una posizione in cui posso essere aggressivo e mettere in ritmo i miei compagni, e in cui la squadra beneficia di chiunque abbia questo tipo di energia”.
Russell spesso giocava con il gruppo delle riserve in allenamento con i Timberwolves.
“Volevo giocare in quel contesto perché sentivo che lo stile con cui giocavo durante le partite mi faceva perdere fiducia… Sono un killer, amico. Sono un uccello che ha bisogno di volare e lì non potevo farlo. Mi hanno messo in una scatola, in cui nonostante tutto ho avuto successo… Poi amo giocare e in quelle partitelle ho giocato spesso il mio miglior basket, perché non avevo il ritmo giusto (nelle partite ‘vere’). Dovevo adattarmi alle gerarchie. E, con tutto il rispetto, ho accettato di farlo solo perché stavamo vincendo….Sono altruista, e penso che sia contagioso quando hai alcuni dei tuoi migliori giocatori che sono i primi ad essere altruisti, questo si ripercuote a cascata sul resto del gruppo. Cerco di essere quello che fa il tifo. Cerco di essere quello che aiuta i ragazzi ad alzarsi, di dare il cinque a tutti più di chiunque altro, proprio perché so che è contagioso.”
L’ex Ohio State, 16.7 punti e 6 assist a partita nei Playoff, diventerà Free Agent al termine della stagione.
“Sarei molto felice di rimanere qui ai Lakers, ma non dipende solo da me, anche la società dovrà prendere una decisione a riguardo”.
Qui lo vediamo in azione in gara 3 con i Warriors, una prova da 21 punti e 5 assist con 8/13 al tiro
Commenta
Visualizza commenti