Ronci: I giocatori italiani hanno una protezione regolamentare e un po’ ci hanno marciato

Ronci: Se non si dovesse giocare a porte aperte per molti mesi il sistema non sarebbe sostenibile per l’80-90% delle squadre di serie A, che rischierebbero il default

Paolo Ronci, GD della Virtus Bologna, ha parlato a Radio International nel corso della trasmissione “Scusate l’Interruzione”.

Queste le sue parole, riportate da Bolognabasket.

EuroCup.

Come ho dichiarato anche in precedenza, il nostro compito è quello di farci trovare pronti. Il rischio è andare incontro ad un de-training pericoloso. Abbiamo studiato attentamente il report scientifico stilato dalla NFL dopo il periodo di Lockdown e il numero di giocatori infortunati dopo un lungo periodo di inattività è molto alto. Dobbiamo fare attenzione ed essere pronti sotto tutto gli aspetti.
8 giocatori sotto contratto, altri in scadenza, quale squadra affronterà una eventuale ripresa della competizione Europea? Eccetto Marcos Delia, rimasto a Bologna durante la quarantena, tutto i giocatori stranieri sono tornati a casa. Nel caso si riprendesse, siamo pronti a farli rientrare e ad osservare tutte le regole del caso. Per i contratti in scadenza, il BAT sta lavorando per permettere, a tutte le società coinvolte, di allungare automaticamente, fino al 30 luglio 2020, i contratti in scadenza. Il tema che rimane da smarcare è quello legato alle coperture assicurative nel suddetto periodo.
L’idea della Virtus è sempre quella di fare le cose nel modo migliore anche in una situazione difficile come quella attuale, e di essere ambiziosi ad ogni livello.

Contratti pluriennali.

E’ prematuro parlarne, non abbiamo un scenario chiaro davanti a noi.
La Lega è attiva, c’è una commissione di cui facciamo parte come Virtus, stiamo studiando scenari da applicare ai vari contratti. Se non si dovesse giocare a porte aperte per molti mesi il sistema non sarebbe sostenibile per l’80-90% delle squadre di serie A, che rischierebbero il default. Dobbiamo renderlo sostenibile anche in caso di questa malaugurata ipotesi.

Sponsor e diritti televisivi.

Noi siamo attivissimi in Lega, i diritti televisivi a oggi incidono zero virgola, Gandini ha messo questo aspetto ai primi posti. si deve lavorare per patrimonializzare i club. Abbiamo costi certi ed entrare altamente incerte, il sistema rischia di essere ancora di più in difficoltà. Non dobbiamo rimanere passivi, e cogliere questa occasione per risistemare un po’ di cose. Stiamo portando avanti in lega queste istanze
Diritti TV? A pensare in piccolo si fa sempre in tempo, bisogna pensare in grande, e sedersi davanti ai broadcaster con idee e proposte, e offrendo un prodotto sempre migliore. Erano anni che non arrivavano camnpioni come Teodosic e Rodriguez, e noi abbiamo visto sempre palazzetti pieni, la gente si avvicina per le foto con Teodosic. A Sassari la gente ha fatto la fila alle 5 di mattina per prendere gli ultimi tagliandi, a Roma c’erano 8000 persone, perché la gente va a vedere il campione. Credo che ci sia la possibilità di avere un appeal diverso con le televisioni, se offriamo un prodotto buono.

Questione italiani.

In Serbia quando i bambini e i ragazzi finiscono di fare i compiti e di studiare, corrono a prendere il pallone e tutti i giorni si allenano un’ora e mezza. Nessuno li obbliga a farlo. Qui i giocatori italiani hanno anche una protezione regolamentare, e ci hanno un po’ marciato. E’ vero che i club devono fare qualche sforzo in più, ma anche i giocatori italiani devono fare uno sforzo in più.

Fonte: Bolognabasket.