Rob Pelinka: Kobe era il miglior amico che si potesse avere

Le parole dell'ex agente di Kobe, ora vicepresidente dei Lakers

Rob Pelinka, vicepresidente dei Los Angeles Lakers, ha rilasciato un lungo comunicato in seguito alla morte di Kobe Bryant, che ha rappresentato da agente nel corso di della carriera NBA.

“Domenica ho perso il mio migliore amico e la mia dolce figlioccia. Con la loro morte ho perso una parte della mia anima.

Kobe era una forza della natura, ossessionato dall’eccellenza. Era saggio, determinato e passionale. Un visionario oltre l’immaginabile. Un marito dedito alla famiglia ed amorevole ed un padre di bimbe come nessun altro. Quando entrava dentro una stanza, portava energia. Era ad alto voltaggio con un motore che non aveva limiti. Aveva una mente sempre capace di apprendere. E’ stato, detto in maniera semplice, il giocatore che ha più ispirato nel nostro tempo. Questo il mondo non può saperlo ma era anche il miglior amico che si potesse immaginare.

Gigi era gioia pura. Il suo sorriso portava felicità in ogni occasione. Era brillante, educata e dolce. E, come suo padre, ogni volta che entrava in un campo da basket, portava tutto ad un altro livello e lei era davvero in grado di giocare. Il suo destino da cestista era segnato ed il mondo lo sapeva. Era anche una sorella straordinaria,  fedele e di supporto ed era anche una amica speciale dei miei bambini. I miei figli ogni volta che passavano del tempo con Gigi avevano un feeling sempre più positivo della vita. Sono orgoglioso di tutto quello che ha fatto.

Per chi li conosceva, c’è un vuoto incolmabile ora. Ma c’è anche speranza. Ogni mio passo sarà ora pieno di amore e preghiere.

Sto realizzando che niente può separarci dall’amore e dall’ispirazione che abbiamo ricevuto da Kobe e Gianna. Niente.

Le loro vite mi hanno dimostrato che la morte non vince. Domenica scorsa non è la fine di una storia ma un nuovo inizio. L’eredità di Kobe e Gigi vivranno in noi ed ora avranno ancora più potenza. Tutti noi che siamo stati toccati proveremo ad essere coloro che porteranno le torce della loro eredità.

E mentre lo faremo siamo certi di una cosa: Kobe e Gigi continueranno, per sempre, a giocare una pallacanestro piena di gioia anche in paradiso.