Rich Paul: Non credo che le multe abbiano fatto bene ai problemi di salute mentale di Ben Simmons

Lo scontro tra Ben Simmons e i Philadelphia 76ers raggiunge nuove vette

Lo scontro tra Ben Simmons e i Philadelphia 76ers raggiunge nuove vette.


Secondo Shams Charania, il giocatore crede che la strategia della franchigia, tesa cioè ad un pronto ritorno in campo, stia intaccando non poco la sua salute mentale.


E’ l’agente di Ben Simmons, Rich Paul, ad attaccare su The Athletic la dirigenza dei 76ers: «multe, pubblicità negativa, sono tutte cose che hanno inciso sui problemi di salute mentale di Ben. O lo aiuti, o dici che sta mentendo. Quale delle due?».


Da sponda 76ers, si sostiene solo il valore del giocatore, oltre che l’attesa di documenti medici che attestino il problema di Simmons, e dunque la sua indisponibilità a giocare.


Così ancora Rich Paul: «Come agente, comprendo gli obblighi contrattuali e mi ritengo responsabile in questo business».


«Non si tratta più di una trade. Si tratta di trovare un posto dove possiamo aiutare Ben a recuperare la sua forza mentale e a rimettersi in pista. Lo voglio di nuovo sul campo, a fare quello che ama. Voglio Ben in campo, che sia in divisa dei 76ers o in qualsiasi altra divisa, non dipende da me, ma lo voglio in uno stato in cui possa riprendere a giocare. Vogliamo collaborare e vogliamo farlo tornare in campo».

Ma ora Simmons non è pronto per giocare: «Non è ancora a quel punto. Come può un dottore, che ha incontrato Ben solo una volta, dire: “Ben è mentalmente pronto per giocare?” Quindi continuiamo a scavare su di lui o lo aiutiamo?. Ora che capiamo la riluttanza di Ben, tutto ha un senso. C’era un modo per evitarlo. Se Ben ha ripetutamente mostrato un comportamento che implica che non è mentalmente pronto per giocare, abbraccialo. Sostienilo. Dobbiamo rimuovere il nostro ego su questa cosa. Dobbiamo assumerci tutti le nostre responsabilità».

«Non credo che i 76ers siano una cattiva organizzazione. Josh Harris e David Blitzer sono ottimi proprietai, hanno fatto un ottimo lavoro con l’organizzazione. Ho rispetto per Daryl Morey. Ben ha un problema mentale, sosteniamolo. Sono felice che sia arrivato a un punto in cui ha capito e accettato l’aiuto. Capisco che sia un business, ma anche negli affari hai bisogno di umanità».

«Ho un grande livello di rispetto e amore per la città di Philadelphia, come qualcuno che ama il gioco, ma non si tratta di questo. Si tratta di Ben che torna mentalmente in un posto in cui può essere di nuovo sul campo – e solo Ben può dirci quando sarà. Dobbiamo permettergli di farlo».




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