Riccardo Moraschini: I fatti sono stati accertati, ma non è bastato per dimostrare la mia innocenza
Riccardo Moraschini, squalificato per un anno per doping: Sono diventato positivo per una contaminazione indiretta, per osmosi
Riccardo Moraschini, squalificato per un anno per doping, ha raccontato la sua vicenda a Massimo Selleri del Carlino. Ecco alcune delle sue dichiarazioni.
SULLA CONTAMINAZIONE
«Sono diventato positivo per una contaminazione indiretta, per osmosi. Una persona che ho frequentato assiduamente stava usando uno spray cicatrizzante consigliato da un farmacista per curare una ferita. Quel medicinale conteneva il Clostebol, una sostanza proibita solo in Italia e in Sudafrica, e per la sua volatilità é come se l’avessi assunta anche io. E’ stato accertato senza ombra di dubbio che i fatti sono andati così, ma questo non è bastato per dimostrare la mia innocenza».
SUL SUO STATO D’ANIMO
«Ho tanta rabbia dentro perché non posso fare nulla. Non sono neppure in grado di presentare l’appello perché per farlo devo prima conoscere le motivazioni della condanna. Ad oggi conosco solo la pena, un anno di squalifica che mi sembra una enormità per una positività non intenzionale. Quando sai di non aver fatto nulla diventa difficile accettare tutto questo, ma una cosa è certa: reagirò e mi rialzerò. Sono sempre stato una persona corretta e cancellerò anche questa macchia che non mi appartiene e che non merito».
SUL SUO PRESENTE
«Mi alleno da solo in palestra, perché le regole non mi consentono di fare altrimenti e io non ho nessuna intenzione di infrangerle. L’attesa è snervante essendo fuori dal tuo controllo tutto quello che deve succedere per uscirne in modo pulito. Quando sei infortunato, hai una tabella di recupero e sai che se riposi bene e se segui i medici e i preparatori guarirai. Qui, invece, devi aspettare un qualcosa che non dipende da te».