Riccardo Fois: Paolo Banchero? Lo aspettiamo a braccia aperte, e lui lo sa

Fois dice la sua su Chris Paul, Simone Fontecchio e Paolo Banchero

Riccardo Fois, assistant coach di Nazionale e Arizona University, ha concesso un’intervista agli amici di Backcoor Podcast.


Ne riportiamo alcuni passaggi.


Su Chris Paul, con cui ha lavorato ai Phoenix Suns.


“Lui è proprio l’icona del vincente: è una persona super, disponibilissima, con cui puoi parlare. Tutti nell’organizzazione, dalla security al GM, nutrono grandissimo rispetto e ne ricevono altrettato da lui: dà una mano in qualsiasi ambito e maniera nella quale può aiutare. In campo esige il massimo dai suoi compagni per vincere, e lo fa senza essere, come alcune leggende raccontano, inallenabile o eccessivamente duro. La realtà è che lui spiega ai compagni dove mettersi, cosa fare, come rollare: gli spiega come avere successo. Infatti, tutti i compagni di CP3 hanno stagioni super in cui lui li aiuta a crescere. Chris è un killer: in campo è straordinario, non ha paura di niente. Mi ricordo il primo anno: quando vai a giocare in casa di Milwaukee, Brooklyn o LA Lakers (che erano ancora una squadra ottima…), alcuni giocatori non provano sconforto ma vedi che non pensano che si possa raggiungere la vittoria. Quando CP3 è arrivato, nello spogliatoio di tutte le arene si allacciava le scarpe e tutti lo guardavano: pensavi automaticamente "Oggi vinciamo perché oggi Chris viene a vincere". Non gioca neanche una partitella di tiri liberi con l’aspettativa di perdere. È così in tutte le cose che fa nella vita, è una grandissima dote.”


Simone Fontecchio.


Prima cosa: in ogni ambito della vita, non solo nel basket, uscire dalla comfort zone porta a migliorare. Andare all’estero e confrontarsi con una realtà diversa, dove nessuno ti regala niente, porta banalmente a crescere o a smettere. Simone, lo dicono i fatti, era già un giocatore di alto livello nel suo percorso di crescita come ragazzo: era in orbita NBA da tanti anni, ha avuto delle normali difficoltà nella crescita di un giocatore. Quando è andato a Berlino ha trovato il clima culturalmente giusto per aumentare la fiducia nei propri mezzi e nelle sue routine, che l’hanno portato a essere uno dei giocatori più forti di Eurobasket. Una volta raggiunto quello step, da diventare un giocatore di livello sera sì sera no a essere consistent ogni volta che entra in campo, gli auguro e penso possa avere una carriera in NBA di 10 anni. Non ho dubbi, anzi: ci saranno momenti difficili, come ogni volta che si esce dalla zona di comfort. Una volta arrivato in NBA dovrà ricominciare da capo ma riuscirà a farlo, spero nel minor tempo possibile.


Il sogno Paolo Banchero con la maglia dell’Italia.


Quantomeno la bandiera è la sua preferita, dato che l’ha portata per fare le foto (ride, ndr). Non è stata un’operazione: cerchiamo da 4-5, come Federazione, di aiutare i ragazzi italoamericani che vogliono diventare italiani con tutte le operazioni legate al passaporto. Non è una cosa che parte da noi: spesso parte da loro, ci sono tantissimi documenti da recuperare! Ho avuto la fortuna, quando ero a Gonzaga, che Paolo era a Seattle, relativamente vicino: anche il padre era entusiasta, ama l’Italia, possiede un negozio di carne, la storia la conosciamo… Il grande lavoro è stato fatto a livello legale dall’avvocato Massimo Rizzo, Salvatore Trainotti e dalla FIP, che sono riusciti a trovare tutte le carte: Massimo è andato nei paesini della Liguria per trovare tutti gli agganci necessari, ha fatto una cosa incredibile! Doveva venire a giocare due anni fa ma c’è stato un caso di Covid nella sua famiglia, doveva esserci al Preolimpico e la pandemia ha bloccato tutto: la fortuna non è stata proprio dalla nostra! Ora lo aspettiamo a braccia aperte, e lui lo sa: bisogna trovare il modo di integrarlo nella maniera corretta. Sa che noi lo amiamo, dobbiamo semplicemente dargli il tempo di inserirsi in quello che è già stato costruito. Ha guardato le partite di Eurobasket, ha un compagno di squadra come Franz Wagner che ha fatto benissimo all’Europeo, sa quanto sia importante per noi averlo. Nei prossimi mesi Gianmarco e Salvatore si incontreranno per riuscire a mettere insieme le schedule: Paolo ha i suoi impegni, noi abbiamo i nostri, ma vediamo di farlo funzionare.


https://www.youtube.com/watch?v=TxrjjIAwLBU


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