Raptors pronti a boicottare gara 1 contro i Celtics per protestare contro i ‘metodi’ della polizia?

Gara 1 tra Celtics e Raptors è in programma Giovedì

Come abbiamo visto da alcune delle dichiarazioni di Fred VanVleet, l’ennesimo episodio di brutalità della polizia americana contro le persone di colore ha avuto un effetto devastante anche nella bolla di Orlando.


Jacob Blake è stato colpito alle spalle senza un apparente e valido motivo per ben 7 volte. Davanti ai tre figli. Stando alle ultime notizie, il ventinovenne afroamericano sarebbe paralizzato dalla vita in giù, e i medici non si sbilanciano su un suo recupero della mobilità.


VanVleet ed altri giocatori, tra cui George Hill e Donovan Mitchell, hanno espresso il loro forte disappunto e si sono chiesti anche se fosse il caso di continuare.









Oggi, durante una riunione del team, i campioni in carica dei Toronto Raptors hanno discusso su come rispondere, su come lanciare un segnale forte a chi fa finta di non vedere. Tra le ipotesi c’è anche quella di boicottare gara 1 della serie contro i Boston Celtics.


Continua VanVleet: “Sapevamo che non avremmo cambiato le cose venendo o non venendo qui, ma penso che alla fine la scelta di giocare o non giocare possa mettere sotto pressione qualcuno. Per esempio, questo è successo nel Wisconsin, giusto? In un mondo perfetto, noi decidiamo di non giocare, e il proprietario dei Bucks si fa avanti e fa pressione sull’ufficio del procuratore distrettuale, sul procuratore dello stato, sui governatori e sui politici per arrivare ad un vero cambiamento e ottenere finalmente un po’ di giustizia. So bene che non è tutto così semplice, ma se noi continuiamo a parlare del cambiamento, allora ad un certo punto dovremmo mettere anche le nostre palle in gioco, avere sul serio qualcosa da perdere, piuttosto che solo i soldi o la visibilità”


Anche Brad Stevens ha parlato della situazione, raccontando dell’effetto che quel video terribile ha avuto sui suoi giocatori.


“Ovviamente i nostri pensieri vanno a Jacob Blake e alla sua famiglia, e ovviamente quel video è stato orribile. Quel video è stato orribile. E pensare ai tre bambini in quella macchina è come … ti fa tremare, giusto? È ridicolo. Ne abbiamo parlato da squadra, abbiamo discusso di  come ci sentiamo. Non ne abbiamo parlato abbastanza, ma ovviamente tutti sono scossi.


“C’è un motivo per cui i ragazzi, gli allenatori, i giocatori, tutti  hanno scelto di enfatizzare davvero la giustizia sociale e l’uguaglianza razziale mentre siamo qui. Pensare che questo accada di nuovo … L’ho già detto, io non posso fingere di capire come ci si senta, perché non lo so. Ma so di averne sentito parlare più e più volte. Quindi c’è ovviamente un problema. Capisco perfettamente le emozioni di tutti qui e altrove, riguardo a questo “.


Infine Marcus Smart: “Abbiamo cercato di essere pacifici, ci siamo inginocchiati, abbiamo cercato di protestare….abbiamo cercato di venire qui e stare insieme, giocare a basket e cercare di far sentire la nostra voce. Ma non sta funzionando, quindi ovviamente qualcosa deve essere fatto. Capisco che siamo ai playoff e tutto il resto, ma in questo momento, il nostro obiettivo non dovrebbe essere il basket, abbiamo ancora un problema di fondo più grande, e le cose che abbiamo provato fino ad ora non hanno funzionato…. quindi dobbiamo assolutamente adottare un approccio diverso e abbiamo decisamente bisogno di provare cose nuove, per far funzionare questa cosa nel modo in cui sappiamo che dovrebbe e far sentire la nostra voce ancora di più “.


Fonte: Espn.

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