Post-trade analysis: Justin Holiday a Memphis

I Bulls hanno ceduto il giocatore che era in scadenza di contratto

Nella notte i Chicago Bulls e i Memphis Grizzlies hanno completato una trade: Chicago ha ceduto Justin Holiday ai Grizzlies in cambio di MarShon Brooks, Wayne Selden Jr e due seconde scelte, una del 2019 e una del 2020. Come al solito, cerchiamo di analizzare le ragioni dietro questa operazione da entrambi i lati:

CHICAGO BULLS

Con Justin Holiday in scadenza di contratto, quest’anno guadagnava 4.4 mln di dollari, per i Bulls aveva senso monetizzare la sua cessione, visto anche lo stato della stagione di Chicago, sempre più in caduta libera. Due seconde scelte future e un giovane da testare come Selden Jr sono un ritorno più che decoroso per un giocatore in scadenza come Holiday. MarShon Brooks, invece, sembra essere solo di passaggio e i Bulls sono già a lavoro con il suo agente per trovare un’altra soluzione, anche se il taglio immediato non sembra essere tra i piani al momento. I contratti combinati di Selden e Brooks superano di poco i 3 mln di dollari, permettendo comunque ai Bulls un risparmio di quasi 1 milione e mezzo di dollari sul salary cap, che scende attorno ai 103,9 mln. Da qui al 7 Febbraio è probabile che i Bulls possano cedere sia Robin Lopez, anche lui in scadenza di contratto, e Jabari Parker, che ha una team option a fine stagione, arrivando ad abbassare ulteriormente le cifre del cap.I Bulls creano anche una trade exception da 2.7 mln di dollari. Nell’ambito della trade, inoltre, Chicago ha tagliato Cam Payne, chiudendo così il ciclo orrido iniziato dalla dirgenza Bulls nel 2014. I Bulls, infatti, scelsero Doug McDermott al draft del 2014 sacrificando due scelte al primo giro, la 16 e la 19, trasformatesi in Jusuf Nurkic e Gary Harris. Nel Febbraio 2017, poi, la dirigenza dei Bulls cedette sia McDermott che Gibson, insieme ad una seconda scelta, agli Oklahoma City Thunder in cambio, essenzialmente, dello stesso Cam Payne. Con il taglio ufficiale di Payne, che era finito totalmente fuori dalle rotazioni, i Bulls sono riusciti nell’impresa negativa di non avere più nessun asset a disposizione da questo giro di operazioni. L’ennesimo errore della gestione Paxson-Forman in quel di Chicago.

MEMPHIS GRIZZLIES

Dopo un buon inizio di stagione, i Memphis Grizzlies sono entrati in un momento piuttosto difficile. La squadra ha perso 8 delle ultime 10 partite e anche gli animi all’interno dello spogliatoio non sembrano esattamente tranquilli dopo la rissa tra Omri Casspi e Garrett Temple. La dirigenza, dunque, ha deciso di correre ai ripari, portando dentro un giocatore di esperienza come Holiday, in grado di portare un po’ di difesa e mettere qualche tiro da 3 quando serve, sebbene Holiday non sia uno specialista assoluto (quest’anno sta tirando poco al di sotto del 36% da 3 punti). Da un punto di vista finanziario, invece, nonostante l’arrivo di uno stipendio più pesante, i Grizzlies rimangono comunque al di sotto della luxury tax, anche se di poco (circa 460 mila dollari). A roster rimane un posto libero, che i Grizzlies potrebbero decidere di occupare già nei prossimi giorni, visto che da domani 5 Gennaio sarà possibile iniziare a firmare giocatori con contratti da 10 giorni che hanno un peso sul cap di 85 mila dollari, e quindi permetterebbero a Memphis di rimanere ancora al di sotto della luxury tax. Nel caso in cui, sul campo, le cose dovessero continuare a non andare per il verso giusto, Memphis potrà comunque cedere Justin Holiday entro la trade deadline del 7 Febbraio ma senza aggreggare altri contratti nell’operazione, quindi solo via scambio secco (giocatore per giocatore) o in cambio di scelte future.

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