Pino Sacripanti: Sono stati determinanti gli ultimi venti secondi del terzo quarto

Il capo allenatore della Givova Scafati Pino Sacripanti commenta così il grande successo su Olimpia Milano

Il capo allenatore della Givova Scafati Pino Sacripanti commenta così il grande successo su Olimpia Milano: «Al di là della vittoria, abbiamo giocato una buonissima pallacanestro, facendo tutto quello che avevamo preparato nel corso della settimana. Non dovevamo alzare troppo i possessi, perché sarebbe stato interpretato come un segnale di debolezza e di paura. Abbiamo invece fatto contropiede primario ogni qual volta si è profilata occasione e poi siamo andati avanti nei giochi ogni volta con un giocatore diverso. Abbiamo attaccato bene Mirotic, cercando di farlo correre. Per i primi 25 minuti ci è andata bene, poi abbiamo subito la fisicità di Milano, facendo qualche giro a vuoto, subendo i loro cambi difensivi. Sono stati determinanti gli ultimi venti secondi del terzo quarto in cui siamo passati dal +5 al +10 e poi bravissimi nell’ultimo quarto a gestire. Ognuno ha dato il suo contributo. Noi che siamo una squadra prevalentemente offensiva, abbiamo tenuto Milano a 68 punti, gestendo diversamente il numero dei possessi ed avendo un piano partita ben chiaro. Pur giocando così, avremmo però comunque potuto perdere, per il talento immenso e la fisicità clamorosa che ha Milano. Sono state contenute le palle perse e i loro rimbalzi in attacco: sono queste le due cose su cui ho fortemente battuto in settimana con i ragazzi. Quando abbiamo perso in casa contro Cremona sembrava che avessimo buttato via chissà che cosa, ma poi la Vanoli ha vinto contro la Virtus Bologna e nelle ultime quattro partite ne ha vinte tre, anche se contro di noi ci sono voluti due supplementari: segnale questo che la squadra sta prendendo coscienza di quello che è e di quello che deve dare. Ci sono partite in cui ci sono determinati protagonisti e partite in cui ce ne sono altri: questa squadra può vantare varie soluzioni che, a seconda dell’avversario, vengono fuori e non è dipendente da soli due giocatori. Infine, voglio ringraziare il pubblico, perché alla fine ci ha trascinato verso quel successo che ci siamo meritati davvero tutti».



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