Piero Guerrini: Nazionali durante la stagione di club sono un’assurdità, creano un falso competitivo

Foto Ciamillo
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L'editoriale di Piero Guerrini di Tuttosport: Loro, le nazionali giocano, i club pagano. E pagano come nel calcio anche in termini di infortuni.

Piero Guerrini, nel suo editoriale su Tuttosport, ha parlato delle finestre delle nazionali durante la stagione e degli allarmi della FIP che ultimamente ha più volte ripetuto “siamo lasciati soli, nessuno ci parla”.

Questo un estratto delle parole del giornalista di Tuttosport.

viva l’Italia del basket che va ai Mondiali nelle Filippine, Giappone e Indonesia 2023. Obiettivo raggiunto con impegno e qualche affanno. Non un’impresa, ma traguardo meritato e assai importante soprattutto in chiave olimpica e futura. E di visibilità” scrive Guerrini che aggiunge.

Per quanto bisogna ammetterlo, la federazione comunica e parecchio, è ben più presente. Più una comunicazione da infuencer e video in mutande che da riferimento tecnico, ma comunica. Con qualche allarme esagerato (“siamo lasciati soli, nessuno ci parla”), attacco a società e allenatori, come se non dovesse essere la Fip a dare indirizzo e a chiamare. Ma forse tutto è costruito per far parlare” continua il giornalista che parla poi delle qualificazioni nel corso della stagione.

E allora parliamo di cose serie. Cioè ripetiamo. Le qualificazioni, le gare delle nazionali durante la stagione di club sono un’assurdità e creano un falso competitivo perché mancano i migliori. E a prescindere da battaglie futili su e contro l’Eurolega, i migliori sono nella Nba. Le qualificazioni possono essere utili solo a far maturare i giovani con meno esperienza europea. Ma quello lo fa la Spagna di Scariolo. E il movimento iberico produce e lo permette. E torniamo all’inizio. Loro, le nazionali giocano, i club pagano. E pagano come nel calcio anche in termini di infortuni. Esempio emblematico quello di Shengelia. L’asso georgiano si è infortunato in estate con la Nazionale, si è infortunato di nuovo con la Nazionale nella pausa dei campionati. E la Virtus paga, in termini economici e tecnici. E può capitare a tutti i club. Riappropriamoci della normalità”.

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