Phil Jackson ha smesso di guardare la NBA dopo la bolla di Orlando
Il coach 11 volte campione NBA ha spiegato la sua decisione in un podcast: il motivo sono stati gli slogan sulle maglie dei giocatori
Gli slogan sulle maglie dei giocatori NBA durante la bolla di Orlando – messaggi come “Peace” o “Justice” o “Vote” oppure in risposta all’uccisione di George Floyd e Breonna Taylor – hanno fatto discutere a lungo nell’estate e autunno 2020, rappresentando uno dei principali atti degli atleti a favore dei diritti civili. Tale circostanza, però, ha anche allontanato dal basket NBA un personaggio che ne ha scritto la storia, vincendo due titoli da giocatore e undici da allenatore sulle panchine di Chicago Bulls e Los Angeles Lakers.
Phil Jackson, infatti, non ha più visto partite NBA dalla bolla di Orlando e nel corso di una puntata del podcast Tetragammaton ha citato proprio gli slogan sulle maglie come la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Avevano robe sulle maglie come Justice, alcuni miei nipoti pensavano fosse divertente. Io non potevo guardarlo. Mi è sembrato un tentativo di piegarsi a un certo tipo di pubblico o di portarlo ad assistere alle partite, e non si rendevano conto che portavano altre persone a spegnere la televisione. La gente vuole vedere lo sport come apolitico, la politica deve restare fuori dal campo”, ha detto Jackson.