Petrucci: Paolo Banchero in nazionale? Stiamo facendo l’impossibile. Resto per il 60% sul sì

Petrucci sulle società che scompaiono: Le società sono scomparse dalla Serie A proprio per i controlli. Non è quello il punto, i fallimenti sono fisiologici, noi non abbiamo il diritto di entrare nel merito se le regole di ingaggio iniziale sono rispettate

Gianni Petrucci ha affrontato tanti altri temi nella sua lunga intervista a Piero Guerrini di Tuttosport.


Questo un secondo estratto.


Società che scompaiono (caso recenti di Firenze mentre Palermo ha rinunciato ad una trasferta).

“Le società sono scomparse dalla Serie A proprio per i controlli. Non è quello il punto, i fallimenti sono fisiologici, noi non abbiamo il diritto di entrare nel merito se le regole di ingaggio iniziale sono rispettate. Abbiamo adottato regole più restrittive anche per la A2, le useremo a cascate per le serie inferiori".


Centralità delle grandi città non sfonda.

"Giocare in A2 non è un’onta. Guardate la Serie B del calcio quanto è interessante, con piazze importanti. La mancanza di impianti poi non dipende dai club o dalla Fip. Guardate la fatica che si fa anche nel calcio".


Paolo Banchero azzurro.

"Stiamo facendo l’impossibile. Resto per il 60% sul sì. Trainotti e Pozzecco hanno fatto un gran lavoro con Master Group Sport che ha idee e progetti e curerà anche le relazioni esterne della Fip, con la collaborazione del Segretario Maurizio Bertea. Ho fiducia in Giovanni Carnevali e Antonio Santa Maria.


Rapporto con Virtus Bologna.

"Io sono disponibile a tutto, salvo quando si viene meno a un certo rapporto di collaborazione e correttezza. Non mi riferisco alla società, ma a chi non si è comportato bene.


Convocare tutti in nazionale.

La mia idea non cambia, poi le convocazioni le fa il ct Pozzecco. Ma è evidente che la Nazionale abbia un’importanza tale da sovrastare tutto il resto, abbiamo ricevuto l’ennesima conferma con gli Europei e la qualificazione al Mondiale.

quando la Fiba ha reintrodotto le finestre durante la stagione, come nel calcio dove anche la Champions si ferma, è stata l’Eurolega ad aumentare le squadre.

Capisco i giocatori e i club che pagano, ma il calendario di Eurolega è stressante. Sono sicuro che una soluzione condivisa si possa e si debba trovare".


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