Petrucci: “Abodi ministro ideale, Pozzecco CT più popolare”

Credits Ciamillo-Castoria

Lunga intervista su Il Foglio per il Presidente FIP che spazia tra i temi della politica sportiva a quelli relativi all’azzurro

Lunga intervista su Il Foglio per Gianni Petrucci, presidente FIP, che apre la settimana che marcherà il ritorno in chiaro dell’Italbasket (venerdì contro la Spagna su Rai 2 per le qualificazioni ai Mondiali). Intervista che si apre con un elenco di ringraziamenti per coloro che hanno reso possibile il ritorno della nazionale in chiaro: “Il presidente Malagò, il direttore generale della Rai Fuortes, la direttrice di RaiSport Alessandra De Stefano, la Fiba e naturalmente Marzio Perrelli di Sky e Giovanni Zurleni di Eleven che avevano i diritti. Sky ci ha sempre aiutati tantissimo, fa un ottimo prodotto, ma lasciare che la Nazionale vada in diretta in chiaro sulla Rai farà bene anche a loro”.


Petrucci ha poi sostenuto di non essere invidioso nei confronti della pallavolo (“Non è invidia perché siamo completamente diversi, è solo apprezzamento. Come presidente del Coni le gioie che mi hanno dato pochi me le hanno date. Non c’è invidia. Chi è invidioso è un perdente”) oltre agli elogi per il neo Ministro dello Sport, Andrea Abodi: “Sono uno dei pochi presidenti federali ad averlo sentito prima e non dopo la nomina. È il ministro ideale per lo sport, una persona seria e competente. Ha un’esperienza come pochi hanno nei settori principali dello sport”.


È il campo però quello che chiama, tra la partita con la Spagna (“Adesso dobbiamo vincere, certo la prima partita è la più difficile con tanti giocatori impegnati in Eurolega che arriveranno solo il giorno prima. Bodiroga, presidente dell’Eurolega, è stato bravo ad anticipare Olimpia­-Virtus, ma io continuo a non capire perché nel basket continui a esserci battaglia tra Fiba ed Eurolega. È un’assurdità che denuncio solo io”) e l’azzurro a tutto tondo.


Dopo l’Europeo (“”Questa è una Nazionale che ha già fatto innamorare la gente all’Europeo a Milano. Abbiamo perso con la Francia, ma tutti ricordano come è finita anche se non mi sentirete mai parlare male di Fontecchio per quei due liberi sbagliati. Ha fatto un Europeo da campione”), il presente si chiama Pozzecco (“È diventato il commissario tecnico più popolare. Io sparisco vicino a lui, ma sono contento. La sua simpatia è travolgente, dovrebbe solo abbracciare un po’ meno. Le sue capacità tecniche le vedono tutti e i giocatori per lui si buttano su tutti i palloni. Chi non è convinto di lui dovrebbe venire a vedere qualche allenamento. Lui sa anche che deve dire addio alle scene che ha fatto all’Europeo dopo l’espulsione”). Il futuro, invece, dovrebbe chiamarsi Paolo Banchero: “Le sue dichiarazioni mi fanno ammantato di serenità. A dicembre andrò a trovarlo con Pozzecco… La sua volontà di giocare con l’Italia è una grande notizia”.


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