Petrucci: Abbiamo toccato il fondo. Purtroppo il passato non ha insegnato nulla

Il presidente della FIP parla anche dell'addio di Livio Proli: Con lui ho sempre avuto un rapporto schietto e chiaro. Quando ha potuto, è sempre intervenuto in favore della Federazione

Lunga intervista per Gianni Petrucci, presidente della Fip, ad Andrea Barocci del Corriere dello Sport. Ecco alcuni passaggi.

SU GERASIMENKO ALLA FIAT TORINO

«Abbiamo toccato il fondo. Purtroppo il passato non ha insegnato nulla. Io non entro nel merito, saranno gli organi che abbiamo attivato a fornire le risposte».

SULLA SERIE A A 18 SQUADRE

«E’ ovvio che 18 sono tante. Ma è perché ci si è dovuti adeguare alla A2 a 32 club, che non poteva avere solo una promozione. Questo ha fatto sì che nascesse questa necessità prospettata dalle due Leghe e confermata dalla Fip. Ma dopo le ultime vicende si è arrivati alla decisione, rispettando i diritti acquisiti, di abbassare il numero delle partecipanti alla A».

SUL PASSO INDIETRO SUI PALASPORT DA 5.000 POSTI

«Le persone intelligenti rivedono le proprie idee. La Lega ha fatto uno studio: prima di creare nuovi impianti, ha deciso di migliorare quelli già esistenti, sempre con l’intento di aumentare il numero di posti. Venezia e Sassari stanno lavorando a tal fine».

SUL POSSIBILE ADDIO DI LIVIO PROLI A MILANO

«Con grande dispiacere, se davvero dovesse dire addio al basket: con lui ho sempre avuto un rapporto schietto e chiaro. Quando ha potuto, è sempre intervenuto in favore della Federazione. Su alcuni punti abbiamo però avuto idee diverse. Ad esempio non ho condiviso la sua affermazione, che respingo fortemente, che i giocatori italiani non possono giocare in EuroLeague: possono eccome, se mandati in campo. I nostri non sono inferiori a tanti altri. Non so in base a quale suggerimento scientifico Proli la pensi così».