“Pazienza e fiducia”: la ricetta di Causeur nel giorno riservato ai nuovi
L’Olimpia ha presentato gli otto nuovi giocatori, tutti entusiasti di questa avventura
Fabien Causeur, il veterano, parla subito di leadership. "Ma non devo occupare il posto che era di Chacho Rodriguez, perché non sarebbe giusto. Lui ha avuto grande successo a Milano, come a Madrid, io oggi devo solo aiutare la squadra a crescere, distribuire consigli a giocatori più giovane perché questo è il momento della mia carriera in cui posso e devo farlo". L’Olimpia ha presentato gli otto nuovi giocatori, tutti entusiasti di questa avventura. Anche il rientrante Zach LeDay: "Siamo una squadra affamata, di giocatori che hanno fame, abbiamo anche grandi ambizioni", argomenta. Ecco in sintesi la loro "prima volta" davanti al pubblico biancorosso che ha affollato l’Hub di Scalo-Milano per conoscerli.
Neno Dimitrijevic – "Giocare qui per me è un sogno che si avvera. Seguo l’EuroLeague fin da quando ero bambino e non vedevo l’ora di cimentarmi e cercare di dimostrare quello che posso fare. Personalmente, ho sempre giocato per inseguire le vittorie e farò così anche questa volta".
Leandro Bolmaro – "Ho parlato con Nikola Mirotic prima di venire qui e mi ha detto grandi cose di questa società. La sua presenza è stata sicuramente un fattore importante. Sono contento di ritrovarlo. In questa esperienza mi porterò dietro quello ho imparato al Barcellona giocando accanto a grandi campioni ma anche al Bayern, allenato da un grande coach come Pablo Laso. Sono migliorato con lui, continuerò a farlo con Coach Messina"
Armoni Brooks – "E’ la mia prima esperienza in Europa. In questo momento sto studiando tanto, guardo i video, ho guardato le partite dalla scorsa stagione, cerco di seguire i consigli dei veterani che sono qui da più tempo di me e possono aiutarmi in questa fase di transizione. Da quel che vedo si gioca un basket molto competitivo e fisico".
Fabien Causeur – "Cercherò di mettere al servizio della squadra quello che ho imparato a Madrid in tanti anni. Sono nella fase della mia carriera in cui sento di poter condividere la mia esperienza. Ho vinto tanto, so come si fa: l’approccio giusto è affrontare la stagione passo dopo passo, avere fiducia, credere in quello che stiamo facendo senza preoccuparci troppo di dove siamo collocati. Già il torneo di Creta ci darà delle indicazioni su dove siamo. Ma serve pazienza perché questa è una squadra nuova. Ovviamente vorrei vivere qui a Milano le stesse sensazioni che ho vissuto a Madrid. Per me è un grande cambiamento dopo tanti anni e tante vittorie".
Zach LeDay – "Sono felice di essere qui. Ho un ruolo più da leader ma mi viene naturale. L’ho fatto anche negli ultimi anni al Partizan perché eravamo una squadra giovane. Cerco di parlare tanto, parlo sempre, cerco di comunicare a aiutare la squadra a diventare coesa il prima possibile. In questi tre anni sono migliorato perché fa parte del percorso di crescita. Ma continuo ad essere un giocatore di energia, entusiasmo, carattere".
Ousmane Diop – "Per me giocare qui è una grande opportunità di crescita. Mi sto preparando a giocare ad un livello molto alto, anche in EuroLeague, un livello che sto sperimentando ogni giorno in allenamento contro compagni fortissimi".
David McCormack – "Sono felice di giocare in un club prestigioso. Non sento alcuna pressione. Il mio gioco è fatto di energia e atletismo e per il resto sto cercando di imparare da compagni, non solo nel mio ruolo, molto forti ed esperti che possono aiutarmi giorno dopo giorno".
Josh Nebo – "Per me si apre un capitolo nuovo della mia carriera: l’obiettivo è imporre subito un tipo di cultura vincente. So che posso migliorare ancora molto, diventare un giocatore completo. La mia mentalità è sempre stata questa: crescere, essere migliore rispetto a quello che ero prima. Rimbalzi ed energia possono aiutare la squadra a correre di più in contropiede come vuole il Coach, in più sono anche veloce per la mia posizione in campo. Non ho avuto la possibilità di parlare con Kyle Hines, ma lui è una leggenda, non devo ereditare nulla da lui. Ci ho giocato contro tante volte, mi ha sempre colpito la sua intensità, le piccole cose, l’ho anche studiato".