Paolo Galbiati si racconta a ‘Cantieri aperti 365’

Il Prossimo appuntamento sarà venerdì 3 aprile alle 18.30 con Amedeo Della Valle dell'Olimpia Milano.

La video-chiacchierata di oggi del nuovo format della pagina facebook  “Cantieri Aperti 365” è stata con Paolo Galbiati. Una mezz’ora a tutto basket in cui il coach della Pallacanestro Biella ha parlato tra il serio e il faceto del suo rapporto con la pallacanestro in questo momento così complicato, tra aneddoti, incontri speciali e sogni.

“In questo momento sono recluso qui a Biella – dice scherzando l’allenatore classe 1984 – sono rimasto qui visti i consiglio del dottore, per passare le mie giornate ho ripreso un po’ ad allenarmi, poi sto vedendo tante partite e clinic. Nello scorso weekend mi è venuta un po’ una crisi di rigetto pensando a quanto possa essere lontano la ripartenza, ma è durato poco, nei giorni scorsi ho preparato una lezione per alcuni coach e sono ripartito alla grande”.

Parlando della sua Biella ha parlato anche dei pro e dei contri di allenare una squadra giovane: “Non c’è dubbio che un gruppo di giovani abbiamo una disponibilità incredibile ad andare in palestra. Quando li hai giovani, con ambizioni, è anche più facile vender loro come facile delle cose difficili. Riescono a lavorare di più su tutto. Talvolta l’inesperienza è il contro, perché in partite punto a punto si paga qualche errore di troppo. Generalizzando penso che ci sia un po’ di difficoltà a trovare un vero leader in gruppi giovanili, uno che riesca a guidare un gruppo così variegato verso una direzione unica.

Un paio di anni l’incontro in panchina con il mitico Larry Brown: “Ero un suo tifoso quando Iverson sfidava i Lakers. In quei mesi mi mettevo sempre di fianco a lui in pullman per farmi raccontare di tutto. Incontrarlo è stato davvero emozionante, ricordo ancora i brividi della prima sera che mi ha chiamato. Ero sulla collina di Superga, indimenticabile”

Galbiati è un coach che nasce e cresce nel settore giovanile, con un buon numero di giocatori formati che ora calcano i campionati di Serie A e A2: “I giocatori delle giovanili sono stati la mia fortuna, perché ho incontrato ragazzi che mi hanno seguito. Pecchia è sulla bocca di tutti adesso, da ragazzino era fortissimo spalle a canestro, ma non aveva la visione di cosa poteva diventare, invece lo abbiamo aiutato a diventare un esterno, cosa che poi ha ulteriormente affinato. Sento ancora tanti di loro”

Un allenatore di quelli energici che si vedono quando allenano: “Penso che l’allenatore conti tanto. Conta quello che riescono a costruire prima, come sistema offensivo e difensivo, poi la capacità di convincere i giocatori a fare qualcosa di straordinario, mettendo loro a proprio agio, perché poi in campo ci vanno loro. Ci deve essere una grande comunione di intenti”.

Una carriera, con tanto di Coppa Italia vinta con Torino, che diventata speciale grazie all’aiuto di: “Il primo nome che mi viene in mente è quello di Simone Casali: oggi capo scout Nets, con cui allenavo nelle giovanili Olimpia. Mi ha aiutato tanto nel mio viaggio, anche tutt’ora. Intelligenza cestistica e umana davvero superiore. Tante persone da Max Bardotti che ha creduto in me a Bernareggio, a Giancarlo Cogliati che è la prima persona che mi ha fatto allenare il minibasket”.

Infine la squadra nella quale più si rispecchia: “Ho due ricordi speciali con la mia ultima Under20 di Milano, come quella dello “scudettino” Under17, gente che dovevi cacciare dalla palestra perché sennò stavano ore a tirare e stavano bene insieme. Anche la squadra di quest’anno di Biella mi somiglia abbastanza, si sbatte tanto, fa anche errori come li faccio io, ma è ambiziosa e sognatrice”

Il Prossimo appuntamento sarà venerdì 3 aprile alle 18.30 con Amedeo Della Valle dell’Olimpia Milano.