Pallacanestro Forlì, la presentazione di Riccardo Tavernelli
Nella tarda mattinata di mercoledì 4 settembre, presso la sede del Premium Partner Edil Esterni, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del nuovo playmaker biancorosso
“Ringrazio la Pallacanestro Forlì 2.015 che ogni anno offre l’opportunità di presentare un giocatore appena arrivato nella nostra squadra – apre l’Amministratore Delegato di Edil Esterni Claudio Bellini – Forlì è la nostra squadra del cuore perchè oltre ad essere partner da diversi anni, siamo forlivesi e per noi forlivesi il basket è come la colazione alla mattina, come il caffè, non può mancare nella giornata. Siamo contenti di poter ospitare la presentazioni di Riccardo Tavernelli perchè oltre ad essere un bravissimo atleta, è prima di tutto un’ottima persona e, come io mi occupo personalmente della selezione del personale puntando prima alle persone, così fa anche la Pallacanestro Forlì 2.015 e su questo siamo perfettamente in sintonia. Presentare qui Tavernelli è oltre tutto per me un orgoglio aggiuntivo visto che proviene da quella che definisco la mia squadra preferita di Serie A1, ovvero Tortona, della quale ho seguito il percorso di crescita dalla Serie A2 fino al consolidamento in A1. Venendo a Forlì, so che Tavernelli è stato fortemente voluto dalla società e ringrazio la Pallacanestro Forlì 2.015 per avercelo portato qui. Grazie a Renato Pasquali. Per noi ogni anno è un privilegio rinnovare il contributo alla Pallacanestro perchè riteniamo sia il modo migliore per restituire al territorio ciò che il territorio ci offre in termini di opportunità. Mi piace infine sottolineare che siamo partner anche del settore giovanile, ambito nel quale la Pallacanestro Forlì 2.015 sta facendo un gran lavoro di formazione personale prima che sportiva.”
Il General Manager Renato Pasquali:“Ringrazio Claudio Bellini, prima di tutto per l’ospitalità, che non è mai da dare per scontata. Edil Esterni è da sempre un partner, anzi, probabilmente più di un partner, per il legame anche affettivo che ci lega. Lo ringrazio per il contributo e l’attenzione anche verso il settore giovanile. Venendo a Riccardo Tavernelli, è un tipo di giocatore che ci piace definire “in via di estinzione”. Di veri playmaker con il concetto in testa di far giocare la squadra prima di tutto, ne sono rimasti veramente pochi. Adesso i playmaker vogliono essere più protagonisti in attacco. Riccardo mi ricorda un giocatore che ho allenato tanti anni fa, che è Davide Bonora, che addirittura dovevo punire se non faceva almeno cinque tiri da tre punti a partita perchè era troppo disponibile a giocare sempre per i compagni. Riccardo è questa tipologia di giocatore, un playmaker con grandi qualità di leadership, capacità di analisi e di gestione di un gruppo e questo è il motivo per cui lo abbiamo fortemente voluto. La sua esperienza, avendo già vinto la Serie A2, ci sarà di grande aiuto ed è un giocatore che ci darà molta più qualità che quantità, esattamente ciò di cui ha bisogno la nostra squadra. In questi primi giorni di allenamento l’ho visto molto prodigo consigli verso i giovani promettenti che si allenano con la prima squadra, quest’anno ne abbiamo sei, e questo dimostra la sua disponibilità. Noi pensiamo che Tavernelli sia quel giocatore capace di dare tranquillità alla squadra quando gli altri vanno in apprensione. Auguro un grande in bocca al lupo a Riccardo Tavernelli.”
Riccardo Tavernelli, playmaker Pallacanestro Forlì 2.015: “Grazie a entrambi per le belle parole. Sicuramente mi fa un enorme piacere sentire queste cose ed essere qui a Forlì, in una piazza importante, che da quando è ripartita sta crescendo anno dopo anno, come confermano le ultime stagioni. Arrivare primi in regular season gli ultimi due anni non vuol solamente dire che la squadra è forte, ma anche che la Società e tutto quello che c’è attorno completa bene tutto quanto. Sono davvero contento di essere stato scelto per fare qualcosa di importante, qui assieme a tutti voi. Confermo quanto detto da Renato sulla tipologia di giocatore che sono. Cerco un po’ di essere l’allenatore in campo cercando di riuscire a trovare soddisfazioni personali all’interno del gioco, che non siano soltanto il fare canestro o l’assist.”