Ortner è il doppio ex di domenica: Venezia posto speciale per me
Il big man in orogranata ha disputato 152 partite conquistando tre semifinali scudetto, lo storico tricolore e una Final Four di Champions League.
Domenica 11 aprile il Palasport Taliercio tornerà ad essere teatro di un’altra importante sfida in ottica playoff: l’Umana Reyer ospita la Germani Brescia.
Dal ritorno in Serie A1 della Leonessa, orogranata e biancoblu si sono affrontati undici volte di cui otto in campionato, due in 7Days Eurocup e una in Coppa Italia (6-5 Reyer in totale).
Sono sempre state sfide all’ultimo respiro e mai banali, con tanti protagonisti diversi.
Benjamin Ortner è tra i giocatori che ha indossato entrambe le maglie, dopo il triennio con l’Umana chiuso con lo storico scudetto del 2017, Ben si è trasferito proprio alla Germani (dopo una brevissima esperienza ad Avellino ad inizio stagione).
Abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con Benjamin che ora vive e lavora nella sua Innsbruck.
"Sono totalmente uscito dal mondo del basket, ora vivo con mia moglie e i miei figli nel luogo dove sono nato e cresciuto. Qui ci sono anche la mia famiglia e quella di mia moglie, ora sto lavorando in un’azienda internazionale che produce impianti per ipoudenti e non udenti. Ero arrivato ad un punto in cui di basket ne avevo vissuto e visto davvero troppo, dovevo staccare. Ora sono felice e dopo questa pausa sento già un po’ il richiamo del campetto.
Pensando ai suoi anni felici in orogranata, Ben ha ricordi molto chiari: "Quando sono arrivato alla Reyer, nel 2014, c’era già l’aspettativa di far bene, ma la squadra arrivava da una stagione difficile seppur con grandi nomi nel roster. Credo che dalla stagione in cui siamo arrivati fino a gara7 di semifinale scudetto con Reggio Emilia il Club non si sia più voltato indietro. La cultura del lavoro e la costanza sono due elementi determinanti dell’organizzazione: staff tecnico e giocatori lavorano insieme da tanti anni, se penso ai miei compagni… Michael, Julyan e Stefano sono ancora lì. Inoltre la Reyer non lascia mai nulla di intentato, facendo innesti importanti anche in corso di stagione, per provare a vincere".
"Ora la Reyer è un top club e mi fa grande piacere vederla continuamente ad alti livelli in Italia ed Europa. Ripetersi ed essere competitivi ogni anno è davvero difficile perché tutti giocano contro di te cercando di dare qualcosa in più per batterti. Si può vincere un trofeo anche per caso, ma l’Umana ha dimostrato che di casuale non c’è proprio niente, c’è grande dedizione al lavoro e grande programmazione".
Ben in orogranata ha disputato 152 partite conquistando tre semifinali scudetto, lo storico tricolore e una Final Four di Champions League. "L’anno dello scudetto 2017 lo ricordo bene. Per tutta la stagione abbiamo avuto alti e bassi, a gennaio/febbraio eravamo un po’ in crisi (la Reyer fu sconfitta proprio da Brescia nel primo turno di Coppa Italia) e c’era molta pressione attorno a noi, ma non c’è nessun segreto dietro a quel successo: non abbiamo mai smesso di credere in quello che facevamo. Grazie allo staff abbiamo sempre continuato a lavorare insieme, rimanendo squadra. Questo è speciale: a Venezia coach Walter e Federico Casarin mettono sempre la squadra prima dei singoli. Vincere fu una gioia incredibile, un sollievo essere riusciti a resistere fino alla fine di quella stagione infinita".
E domenica sfida tra due ex squadre di Ortner: "Prima di tutto voglio salutare tutti i tifosi della Reyer e di Brescia, sono due posti speciali per me e per la mia famiglia e prima o poi tornerò a salutare al Taliercio e al PalaLeonessa. Quest’anno non sto seguendo molto onestamente, ma posso dire che vincerà chi avrà più grinta e chi riuscirà ad imporre la propria difesa e il gioco di squadra".
Fonte: Reyer.