Openjobmetis Varese, presentati Jaylen Hands e Jordan Harris
L’Openjobmetis Varese ha presentato ufficialmente alla stampa Jaylen Hands e Jordan Harris: queste le loro parole.
Si è tenuta questo pomeriggio, presso la sede del nostro partner Agricola, la conferenza stampa di presentazione di Jaylen Hands e Jordan Harris, nuovi giocatori della Pallacanestro Openjobmetis Varese.
Ecco le loro prime parole.
Jaylen Hands
«Sono rimasto impressionato positivamente dalla società e dal mondo intorno. Per me è la prima volta in Italia, è tutto una novità, mi sto però adattando bene alla vita in campo tanto quanto a quella fuori. Mannion? Nico è un grande giocatore. Lo conosco da quando giocava ad Arizona e ci ho giocato contro quando era alla Virtus e mi ha sempre impressionato. Non dobbiamo pensare a come possiamo integrarci io e lui in campo ma come possiamo essere più utili alla squadra prima individualmente e poi come coppia di giocatori. Baby Westbrook è un soprannome che mi piace ma non ho fatto molto personalmente per meritarmelo. Russell è un giocatore che ho avuto sempre come modello e a cui mi ispiro, mi piace molto. Da questa esperienza mi aspetto tanta competitività, ma siamo pronti a dare battaglia per cercare di vincere più partite possibili; siamo persone che ogni giorno sognano e lottano per cercare di raggiungere i propri obiettivi. In campo questo vuol dire ogni giorno dare il massimo, darmi obiettivi da cercare di raggiungere con il lavoro e la passione».
Jordan Harris
«I primi giorni a Varese sono stati molto positivi, l’organizzazione della società è molto professionale. Spero di poter crescere come giocatore e come uomo, non vedo l’ora che inizi il campionato. Il mio ruolo in squadra dipenderà da come andranno le partite. Dovrò essere bravo ad adattarmi alle varie situazioni di gioco; il coach mi ha chiesto di essere me stesso per valutare al meglio le mie caratteristiche. Sto notando che non ci mette limiti nel poter esprimere il nostro istinto in attacco, mentre in difesa spesso mi capiterà di marcare l’esterno avversario più forte. Il basket europeo mi ha migliorato a livello di mentalità: qui ogni partita conta e quindi bisogna essere bravi a focalizzarsi ogni giorno su un obiettivo diverso, cercando di adattarsi di volta in volta agli avversari che si incontra. Quest’anno sono molto contento di tornare a giocare con uno stile di gioco più libero, in cui è maggiore la distribuzione delle responsabilità in attacco ma soprattutto in cui poter esprimere al meglio le mie caratteristiche atletiche, in particolare nella lotta a rimbalzo ed in difesa. Il livello del basket italiano è veramente alto ma non penso di avere grandi problemi di adattamento, abbiamo uno staff tecnico molto preparato ed i compagni che già hanno giocato qui ci stanno dando una grande mano. So che sarà molto impegnativo come campionato ma finché staremo insieme, sapremo toglierci grandi soddisfazioni».