Olimpia Milano, il ricordo del dottor Ezio Giani

Il saluto di Olimpia Mlano al suo storico dottore

Si era fatto sentire per l’ultima volta l’ultimo giorno dell’anno. Sulla chat di staff aveva fatto gli auguri a tutti con qualche ora di anticipo. Con la sua solita autoironia aveva confessato che difficilmente sarebbe riuscito ad arrivare sveglio alla mezzanotte. 24 giorni dopo il dottor Ezio Giani se n’è andato. Gli volevamo bene. Tutti gliene volevano. Era educato, gentile, misurato, sarcastico. Da quasi trenta anni lavorava nel basket, da undici all’Olimpia. Aveva avuto esperienze anche nel calcio. Aveva una bella famiglia, due figli: oggi l’abbraccio va a Davide e Sara, alla moglie Antonella, ai nipoti.


Il dottor Giani fumava la pipa, era un lettore vorace e in trasferta gli piaceva fare lunghe passeggiate dopo cena, chiacchierando. Una volta l’allenatore dell’Olimpia dell’epoca lo colse in fondo alla panchina durante il riscaldamento a leggere un libro. Ezio era fatto così. Si godeva le piccole cose della vita e non buttava via neanche un minuto.


Un giorno a Caserta dopo una partita vinta con qualche rimostranza della tifoseria locale, tutti noi intenti a rientrare velocemente in spogliatoio, lui restò seduto in panchina ignorando il caos che lo circondava. Dopo qualche minuto con calma serafica si alzò rientrando in spogliatoio in tutta tranquillità. "E’ esperienza – fece notare – dopo qualche minuto sapevo che si sarebbero calmati e sarei tornato dentro indisturbato".


L’esperienza non gli bastò però a Rimini dopo la conquista della Coppa Italia nel 2017. Lo spumante versato in terra lo colse di sorpresa facendolo scivolare lungo disteso sul parquet nell’ilarità dei presenti.


Il giorno del suo ultimo compleanno trascorso alla partita. Lo sorprendemmo mostrandolo sul maxi schermo. Sorrise, stupito mentre riceveva gli auguri del Forum. E salutò la sua gente, la gente del basket che gli ha voluto bene.


Modo, stile, educazione e cultura sono i tratti umani che l’hanno contraddistinto ma non resti oltre trent’anni in un ambiente senza qualità professionali di alto livello. Giani era un medico di provate capacità e negli ultimi anni anche un mentore per i suoi giovani colleghi, un saggio per chiunque avesse bisogno del suo punto di vista. Praticamente tutti. Era il medico dell’Olimpia ma non solo dei giocatori dell’Olimpia. Era Eziun come lo chiamavamo noi. Era una bella persona.


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