Nikola Mirotic: Non parlerò con nessuno sino a fine stagione

Ecco una versione più ampia dell’intervista esclusiva concessa da Nikola Mirotic a Mundo Deportivo

Dopo le anticipazioni di ieri, ecco una versione più ampia dell’intervista esclusiva concessa da Nikola Mirotic a Mundo Deportivo.


SULLA SCELTA DI PARLARE


«Non credo sia il momento ideale per parlare ma era necessario, anche se è il giorno prima dell’inizio della finale. Voglio parlare chiaramente di quello che è successo e di quello che sta succedendo, soprattutto perché i tifosi, la gente, sappiano la verità».


SUGLI ACCADIMENTI


«Per spiegare come è successo, credo di dover tornare un po’ indietro, perché voglio raccontare le cose come sono accadute. Tre giorni prima dell’inizio dei playoff con il Valencia, hanno chiamato il mio agente, Igor Crespo (agente anche di Ettore Messina, ndr), e gli hanno detto che il club aveva preso la decisione di rescindere il mio contratto. Il giorno dopo, Juan Carlos (Navarro, responsabile della sezione basket) e Mario (Fernández, direttore sportivo) si sono seduti con me e mi hanno comunicato la decisione del club. Sapevano che il momento fosse difficile, che stiamo giocando un playoff, che questo poteva condizionare me e la squadra, ma che sentivano di doverlo dire. Mi hanno detto che il club non contava su di me per i due anni che mi rimanevano di contratto».


SULL’ASSENZA DI TRATTATIVE


«In nessun momento il club mi ha parlato di una possibile riduzione. Da questa stagione o dalla scorsa stagione. Non ne parliamo da due anni. Non è qualcosa che è stato messo sul tavolo. Ed è qualcosa che io ho sperato potesse accadere quest’estate».


SULL’APERTURA VERSO IL TAGLIO D’INGAGGIO


«Ho già aiutato il club una volta. Perché non farlo? Perché non sedersi? Perché non ascoltare? Perché non vedere come possiamo aiutarci a vicenda? Sono molto felice a Barcellona e anche la mia famiglia. Dove sarò migliore? Ma non è stato possibile perché le decisioni sono state molto chiare. E le spiegazioni alla fine sono state che il club vuole andare in un’altra direzione».


SUL PADRE DELLA DECISIONE


«Probabilmente il presidente».


SULL’ASSENZA DI RABBIA


«Ognuno ha il diritto di fare ciò che vuole. Hanno il diritto di prendere decisioni difficili, di fidarsi del progetto, di non fidarsi… Mi era stato presentato un progetto molto grande, il progetto Mirotic, il nuovo progetto del Palau Blaugrana, che a quanto pare non verrà realizzato neanche. Ma alla fine, quando si decide di percorrere un’altra strada, è il caso di accettarlo. Cerco sempre di essere positivo. Ovviamente fa male. Ma sicuramente quando tutto questo sarà finito ci sarà qualcosa di nuovo, una nuova tappa che vorrò vivere nel migliore dei modi. Ma finché questa tappa continua, voglio essere io, Mirotic, sorridere al Palau, ringraziare la gente, cercare di vincere e divertirmi. Perché me lo merito e le persone lo meritano».


SULLA VOCE OLIMPIA MILANO


«Quello è un discorso a parte. Ho detto al mio agente che non voglio che parli con nessuno finché non avrò terminato con il Barça. Deve essere così. Devo giocare un playoff, devo rescindere il contratto, cosa che ancora non è stata fatta. Non è logico e non voglio parlare con nessuno. Una volta che avrò chiuso con il Barça e raggiunto un accordo, sarò libero. Nel frattempo non voglio nemmeno pensare a un’altra squadra. Sono dove devo essere, gioco a basket e cerco di vincere questo titolo».


SULL’IPOTESI NBA


«Quando tutto questo sarà finito, vedrò tutte le opzioni che avrò. E non ho dubbi che ci sarà qualche opzione NBA. Ma questo non è importante in questo momento».


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