NBA Europe: a che punto siamo? Quali prospettive per le italiane?

NBA Europe: a che punto siamo? Quali prospettive per le italiane?

NBA Europe, a che punto siamo? Di cosa stiamo parlando? Tante le domande in queste settimane di voci, opinioni e ipotesi

NBA Europe, a che punto siamo? Di cosa stiamo parlando? Tante le domande in queste settimane di voci, opinioni e ipotesi lanciate come scoop, fake news e verità. Vediamo di inquadrare la situazione.

NBA Europe

Di Nba Europe, termine improprio che usiamo per comodità, se ne parla da tempo. Da uno scoop dell’ottobre 2021 di Marca, quando si narrò di sette club in dissenso con la gestione Bertomeu (poi silurato) determinati a rientrare nei quadri FIBA ma con la condizione di un coinvolgimento di NBA. Tra queste, secondo il report di allora, anche l’Olimpia Milano.

La situazione, tre anni e mezzo, dopo resta fluida. Anzi, caotica. I club azionisti di EuroLeague hanno firmato un nuovo accordo sino al 2036 con IMG (e dunque con l’organizzazione), negli USA la stampa pare più interessata a comprendere se si voglia in futuro fare una Division Europea NBA, e intanto Maverick Carter, socio in affari di LeBron James, sta fornendo consulenza a un gruppo di investitori che mira a raccogliere 5 miliardi di dollari per lanciare una nuova lega internazionale di basket in grado di competere con la NBA.

Sono tutte notizie note da tempo. Ne aggiungiamo un’altra. The Athletic settimane fa ha riportato come la NBA sia in cerca di investimenti dagli Stati del Golfo.

Questo troverebbe connessioni con le ipotesi spinte in questi giorni, con un coinvolgimento del Manchester City dello sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan di Abu Dhabi (dove si giocheranno le prossime Final Four) e il PSG di Qatar Sports Investments, che come BasketNews fa notare ha anche un accordo con Jordan Brand.

Ovviamente, però, tutto parte da un club uno. Il più importante, il più titolato, un nome, un marchio che va anche oltre le franchigie NBA più importanti: il Real Madrid. Senza il Real, non si va da nessuna parte. Questo deve essere ben chiaro. E il Real potrebbe essere interessato, come il Manchester City, anche in un quadro più ampio, che porta al primo mancato progetto della Superleague calcistica…

Lo scenario

Non c’è dubbio quindi. Il processo è in corso, non si sa però dove portereà ancora. E’ probabile che NBA voglia una lega più larga, come partecipazione, rispetto all’EuroLeague attuale. La domanda è: club tradizionali o anche club nuovi creati per l’occasione?

Quest’ultimo è il modello NBA d’altronde. Ed è quello che fece la NFL del Football nel 1989 con la WLAF, poi chiusa nel 2007. Si partì da una lega secondaria con tre team europei e il resto da USA e Canada, si chiuse con una reale NFL Europe con franchigie da Olanda, Inghilterra, Scozia e, soprattutto, Germania.

Il Football si mosse nei suoi mercati europei maggiori, credibile lo faccia anche la NBA, ma con le differenze del caso. Intanto sono passati 18 anni dalla chiusura di quella lega, poi il basket è più debole del football negli USA, ma molto più forte, radicato e diffuso nel resto del mondo.

L’Inghilterra resta un partner importante, e qui si lavorerà ben consapevoli del fallimento London Lions. Per il resto si guarderà all’impatto delle star NBA (quindi Germania e Francia sono dentro), alla presenza di grandi investitori e di grandi arene (esistenti o a breve progettazione). L’Olimpia Milano è considerata? Eccome.

L’Olimpia Milano è interessata? Eccome. Lo dice anche la storia, lo abbiamo già scritto, sin dal 2021. Più fluida la situazione della Virtus Bologna, che non ha vincoli con EuroLeague (nonostante i numeri di pubblico e gli ottimi risultati della passata stagione), ma neanche un’arena fissa davvero in costruzione.

Quindi c’è il concetto di cultura sportiva, fondamentale per la NBA che in passato ha portato avanti anche confronti dolorosi per espiantare violenza e inciviltà dai palazzetti dello sport, come l’Inghilterra nel calcio. Questi sono valori irrinunciabili per le leghe in oggetto.

Ecco perché, ad esempio, oggi Turchia, Grecia e Serbia vengono considerate fuori dal giro. Ma è vero? Ed è soprattutto fattibile al netto della colpevole e incivile promozione di certo tifo che i siti europei ci hanno propinato in questi mesi? Difficile, ma c’è ancora tanto da scoprire.