Moraschini: Sono un ragazzo pulito e tornerò a testa alta. Subita una ingiustizia

Foto Ciamillo

Le parole dell’ex giocatore di Milano, fermato per doping sino al 20 ottobre prossimo: Nessuno mi ha voltato le spalle. Ripeto: quello di buono che ho fatto nel basket è frutto del lavoro in palestra. Di rinunce e sacrifici, non di scorciatoie

Riccardo Moraschini ha parlato ad Alessandro Gallo de Il Giorno della sua squalifica per un anno per doping e del conseguente addio all’Olimpia Milano.


"Sono a posto con la mia coscienza" dice Moraschini, contaminato dal clostebol, un metabolita che si trova in uno spray cicatrizzante.


"Adesso mi sto rendendo conto di perdere un anno. Un po’ di ansia e di agitazione ci sono, perché so di non aver commesso reati" dice Moraschini.


"Sono risultato positivo per contaminazione. Venendo a contatto con una persona che ha usato uno spray cicatrizzante, sono risultato positivo al clostebol" continua l’azzurro.


"La squalifica resta fino al 20 ottobre. Se ho capito bene ci sarà la possibilità di fare richiesta e cominciare ad allenarsi con la squadra dal 20 agosto. Ma prima del 20 ottobre non potrò disputare incontri ufficiali" aggiunge l’esterno.


"Non voglio fare la vittima, Ma è una situazione brutta con un danno economico enorme. E’ come se fosse crollato il mondo. Però… Non voglio piangermi addosso. Perderò un anno in modo assurdo, un’ingiustizia".


"Nessuno mi ha voltato le spalle. Ripeto: quello di buono che ho fatto nel basket è frutto del lavoro in palestra. Di rinunce e sacrifici, non di scorciatoie. Tra l’altro, se ho capito bene, il metabolita che è entrato nel mio corpo, pur essendo vietato, non dà effetti per migliorare le qualità di un atleta. Sono un ragazzo pulito e tornerò a testa alta".


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