Mike Arcieri: Ho conosciuto Christian grazie al suo podcast
Sono intervenuti nel pomeriggio di ieri dalla sala stampa del PalaTrieste il GM della Pallacanestro Trieste Michael Arcieri e coach Jamion Christian
Sono intervenuti nel pomeriggio di ieri dalla sala stampa del PalaTrieste il GM della Pallacanestro Trieste Michael Arcieri e coach Jamion Christian. E’ stata l’occasione per presentare il nuovo head coach alla stampa locale, che ha risposto alle domande dei giornalisti, parlando della sua filosofia di gioco e dei suoi primi giorni con la squadra. A introdurre il coach, Mike Arcieri, che ha fatto il punto su questo inizio di stagione:
“Sono stato molto fortunato a conoscere Jamion, in occasione di una puntata del suo podcast, circa 8 mesi fa. Di lui mi ha colpito molto la sua filosofia, ma ancor più il suo lato umano: la capacità di entrare in empatia con le persone, di metterle al primo posto non solo dentro al campo da gioco. Quando ho accettato questo incarico è stata la prima persona a cui ho pensato per guidare questo team. Empatia, umiltà e passione per la pallacanestro, questi i suoi valori, oltre a una preparazione tecnica fuori dal comune. Per me e CSG sono stati i fattori della scelta. Riuscire a gestire la squadra seguendo questi pilastri, farà in modo che poi questa positività si converta anche nei risultati in campo. Sono passati solo pochi giorni dall’inizio della preparazione ma già si vedono dei risultati, nei sorrisi in campo, nella condivisione tra i ragazzi. Sentiamo già un ottima chimica, che tendenzialmente è difficile trovare dopo così poco tempo”.
“Sono molto contento di essere qui – le parole di coach Christian – e sento la responsabilità del ruolo in questo posto carico di storia. Sento la responsabilità di essere il leader di questi giocatori e sono pronto a questa sfida. Adoro questo gruppo di giocatori e quanto loro in primis vogliano bene ai loro tifosi. Sono tutti pronti a questa sfida, cosa che ci darà soddisfazione lungo il percorso. Per noi tutti si tratta di una grande opportunità di crescita, soprattutto nell’integrare diverse idee, stili di gioco, approcci al lavoro. Sono contento perché dopo soli pochi giorni di allenamento anche i ragazzi stanno facendo proprie queste idee, si vede già una chimica tra di loro. La A2 è un campionato estremamente difficile, conterà la nostra capacità di resilienza e di affrontare insieme le difficoltà per uscirne più forti, di arrivare agli appuntamenti importanti con una condizione fisica e tecnica in crescita. La squadra lo ha capito, sa perfettamente che siamo tutti coinvolti in questo processo. Lavoreremo singolarmente con i giocatori affinché per ognuno di loro possiamo capire come portarlo al massimo della condizione. Consiglio a tutti i nostri tifosi di abbonarsi perché sono sicuro che quest’anno ci sarà da divertirsi”.
In merito all’arrivo di Justin Reyes e al recupero dell’infortunio che lo ha colpito ormai 8 mesi fa Arcieri ha dichiarato:
“Reyes è un giocatore che può fare la differenza. Con molti punti nelle mani e capace di coprire molti ruoli e difendere praticamente su chiunque. Quando abbiamo deciso che avrebbe potuto far parte della Pallacanestro Trieste ho portato avanti una lunga due diligence, con molti professionisti medici statunitensi e italiani per avere rassicurazioni in merito alla sua salute. Ho parlato con il giocatore praticamente ogni 2 giorni per tutta l’estate per assicurarmi stesse facendo il suo percorso al meglio. Adesso siamo in contatto con lo staff di Porto Rico. La situazione è sotto controllo e, se avete visto Justin in azione in nazionale, si può dire che abbia completamente recuperato”.
Il coach ha poi approfondito la sua filosofia di gioco e quello che sarà il primo appuntamento ufficiale, domani, martedì 22 agosto, con BYU:
“Il nostro sistema di gioco sarà un mix della mia esperienza statunitense e quella europea che ho avuto modo di studiare e di condividere con i miei assistenti. Un gioco veloce, che prevedrà molti tiri da 3 punti, e che a livello difensivo si baserà sul rendere difficile agli avversari entrare nel pitturato. Abbiamo 10 giocatori in grado di ruotare tutti per dare il loro contributo alla squadra.
Sono emozionato per la prima uscita di domani. Non vedo l’ora di vedere come si comporteranno i ragazzi sul campo, liberi di esprimersi dopo solo pochi giorni di concetti che abbiamo cercato di passare loro. Ci saranno molti turnover, fa parte del processo. Mettiamo in conto anche degli errori, come è logico in questo momento della stagione. Quello che però sarà più prezioso sarà allenarli dopo il match, con i primi dati a disposizione. Quando qualcuno ha un gran rispetto per una cosa, nel mio caso per il basket, si ha anche una gran voglia di imparare dalle persone che gli stanno intorno”.