“Me l’hanno detto, mi fa ancora ridere”. Ergin Ataman e quella voce sulla Fortitudo
Ergin Ataman, oggi avversario della Virtus Bologna, torna sul suo passato alla Fortitudo per il Corriere. E non solo
Ergin Ataman, oggi avversario della Virtus Bologna, torna sul suo passato alla Fortitudo per il Corriere. Il due volte vincitore di EuroLeague guidò la Effe nel 2006-2007.
SULLA FORTITUDO
«Fu una grande delusione professionale, ma sono stato bene a Bologna. Quella Fortitudo era ancora un club di Eurolega, ma Seragnoli aveva appena lasciato e della proprietà non si capiva niente. Non andavamo neanche così male, ma avevo problemi personali a casa, andai dal presidente Martinelli e mi disse che lui tanto stava vendendo il club a Sacrati, se volevo potevo tornare a Istanbul».
SU GAY E EVTIMOV
«Dissi solo la verità: avevo un pivot di 46 anni. Ma successe anche di peggio. Un giorno in spogliatoio vedo Evtimov che saluta tutti e non capisco perché. Poi Santi Puglisi, il ds, mi spiega che ha chiesto alla società di andare via, senza dirmi nulla. Tutto così: quattro mesi di caos quotidiano. Ma l’ambiente attorno era divertente, stimolante».
SULLE VOCI DI UN SUO INTERESSAMENTO DI UN ANNO FA
«Me l’hanno detto, mi fa ancora ridere. Chissà come è saltata fuori, forse perché anni fa per un po’ ero stato socio di una cordata su Torino. In realtà lì non conosco più nessuno, nemmeno lo sponsor turco che hanno. In questi anni un po’ l’ho seguita, vedevo che faceva sempre il pieno anche in seconda o terza serie, e mi sono sempre chiesto perché, con un potenziale così, non l’abbia mai presa nessuno di grosso, con idee e soldi. Non c’è un’altra grande azienda di caffè?».