Maurizio Gherardini: Dispiaciuti per l’addio di Obradovic. Rimendionamento salari? Non si è visto

Maurizio Gherardini, GM del Fenerbahce: Il taglio del nostro budget? Ci piacerebbe che da questo ridimensionamento nascesse una vera e propria opportunità di autosostenibilità

Maurizio Gherardini, GM del Fenerbahce, protagonista su Eurodevotion. Ecco alcuni passaggi nell’intervista concessa ad Alberto Marzagalia.


SU OBRADOVIC


«Prima di tutto è importante dire che è dispiaciuto molto non poter proseguire con Zeljko così come con tanti giocatori che hanno fatto la storia di questo club. 5 Final 4 consecutive, solo il Covid ha fermato la nostra striscia…, 3 finali, un titolo di Eurolega e tantissimi trofei nazionali: è incredibile il timbro che questa gente ha messo sul cammino del Fenerbahçe».


SU KOKOSKOV


«Non è stato facile convincerlo, ma lui ha dimostrato da subito grande apertura verso l’ambiente Fenerbahçe. Non è stata trattativa durata poco, ci siamo sentiti in video conferenza tantissime volte, mentre lui si preparava coi Kings per la bolla di Orlando. E’ stato importante arrivare a lui perché per una questione di connessione con Obradovic, di cui è stato assistente con la nazionale prima di iniziare la lunga avventura americana. Ti dirò che pensavo che volesse continuare il suo percorso NBA, ma si vede che siamo stati bravi ed attraenti…»


SUL BUDGET


«La riduzione di budget è cosa evidente ed è una realtà con cui abbiamo dovuto confrontarci. Abbiamo voluto disegnare una squadra sulla base di contratti in grado di dare una certa continuità, almeno biennali nella maggior parte. Nello stesso tempo vogliamo provare a migliorare alcuni settori del nostro lavoro: da quello medico-riabilitativo allo scouting, passando per l’intera organizzazione dello staff. Ci piacerebbe che da questo ridimensionamento nascesse una vera e propria opportunità di autosostenibilità».


SUI SALARI


«E’ ovvio che ci sono realtà che non hanno avuto problemi a spendere. Poi vi sono altre situazioni, ad esempio il Panathinaikos che ha scelto una politica chiaro di tetto salariale, così come ogni club ha dovuto fare i conti con le proprie possibilità. Di certo non c’è stato il grosso ridimensionamento dei salari che molti hanno giustificato con contratti conclusi prima del COVID, ma in realtà tanti sono stati chiusi dopo».


Vai al sito

Potrebbero interessarti

Video