Marco Spissu: “Ognuno di noi dovrà togliersi qualcosa per la squadra”
Le prime dichiarazioni ufficiali di Marco Spissu in maglia oro-granata: “La Reyer Venezia è stata la prima scelta”
Le dichiarazioni di Marco Spissu:
“Il primo impatto è super positivo: la società è di primissimo livello, dallo staff, ai compagni di squadra, a tutto l’ambiente. È una società che punta in alto, che punta a vincere: non ci possiamo nascondere dietro un dito. Siamo qui per questo, ci vogliamo provare. Sono arrivato praticamente da una settimana e le mie impressioni sono veramente ottime: c’è tutto quel che serve per far bene e quindi ringrazio la società per avermi dato questa possibilità.
Vogliamo veramente far bene, pensando anche ai tanti tifosi e in particolare quest’anno per il 150° anniversario della società. Ora abbiamo la strada aperta davanti a noi, dobbiamo lavorare tanto, ma ci sono davvero i buoni presupposti per far bene e sono quindi contento di essere qui.
Con la Reyer a finali scudetto siamo 1-1, visto che con le giovanili di Casalpusterlengo ho vinto io il tricolore ma poi la Reyer si è rifatta, battendo in finale la mia Sassari: speriamo di vincere il terzo insieme. Sicuramente la mia è stata una scelta dettata dalle ambizioni della società ed è ricaduta anche su De Raffaele, perché è un allenatore super preparato, che mi ha fatto una buonissima impressione giocandoci contro e a maggior ragione quando l’ho conosciuto al Taliercio dal vivo. Non ho comunque mai avuto dubbi sul fatto di venire alla Reyer. L’ambizione è alta, non ci nascondiamo, ma non mettiamoci più pressione di quella che c’è già. Dobbiamo lavorare serenamente: il roster c’è, il gruppo è ottimo, lo staff c’è, la società c’è: quindi spetta solo a noi dimostrare quanto valiamo sul campo”.
“Da Kazan mi sono portato dietro sicuramente tantissime esperienze, sia in campo che fuori. È stata veramente un’annata tosta, ma allo stesso tempo entusiasmante. Ho visto una cultura completamente diversa da quella che abbiamo qui anche se è chiaro che la pallacanestro è uguale: cambiano solo allenatori e metodo. E poi è chiaro che giocare l’Eurolega è un’esperienza veramente bella ed entusiasmante, perché ogni partita è una finale da giocare con il sangue agli occhi. Nel mio piccolo penso quindi di poter portare anche qui esperienza e entusiasmo: non vedo l’ora di poter dare questo contributo alla squadra. Per meritare l’Eurolega dobbiamo dimostrarlo prima di tutto sul campo, vincendo l’EuroCup, ma sarebbe fantastico: l’obiettivo è quello, anche se non sarà facile. Fare adesso paragoni con le mie squadre precedenti, dopo solo una settimana e due allenamenti, mi sembra un po’ presto. Il roster è forte, i nomi sono veramente ottimi.
Credo che dobbiamo toglierci qualcosa di noi per metterlo a disposizione della squadra: questa è la chiave per vincere. Mi sembrano tutti dei bravissimi ragazzi, disponibili a farlo”.
“Ovviamente non ho ricordi positivi, della Reyer da avversario: aver perso una finale non è stato facile. Me ne hanno dette di tutti i colori, come è giusto che sia sportivamente parlando. Però quello che si vede da fuori è una società super, super organizzata, che vince, che parla da sè. Ma guardando avanti, non ci ho pensato due volte quando si è presentata l’occasione di venire a giocare qui. E proverò a ripetere ogni volta che scenderò in campo la grande prestazione di quest’estate in Nazionale contro la Serbia: una giornata che ricorderò per sempre, anche se adesso guardo avanti. E nel mio futuro c’è la Reyer”.