Le scuole come motore dello sport. L’esempio della Slovenia. Ma in Italia…

In questi giorni abbiamo parlato sotto vari aspetti delle spinte che possono rilanciare la pallacanestro italiana

In questi giorni abbiamo parlato sotto vari aspetti delle spinte che possono rilanciare la pallacanestro italiana. Tutto parte dai settori giovanili, ma la scuola dovrebbe avere un ruolo rilevante, che in Italia non pare esserci.


Oggi il quotidiano “Domani” titola: «Pogacar, Roglic e il fenomeno Slovenia. Il paese dove lo sport si pratica a scuola». Ecco un riassunto.


La Slovenia, nonostante la sua piccola popolazione di due milioni di abitanti, è diventata una potenza sportiva mondiale, grazie a un forte sistema educativo che integra lo sport fin dalle scuole. Il successo di atleti come Primoz Roglic e Tadej Pogacar, che hanno conquistato vittorie nei principali eventi ciclistici come il Tour de France, il Giro d’Italia e la Vuelta, non è casuale, ma frutto di una cultura sportiva radicata nella società slovena.


Il segreto di questo fenomeno risiede soprattutto nel ruolo centrale che l’educazione fisica riveste nel percorso scolastico. La Slovenia ha implementato già dal 1987 un programma che monitora annualmente la forma fisica di bambini e adolescenti durante l’intero periodo scolastico. Questo programma, esteso nel corso degli anni, è diventato SLOfit, il più grande database al mondo sulla forma fisica di una popolazione. Più di un milione di persone hanno partecipato a questo monitoraggio nel corso degli ultimi trent’anni, rendendo la Slovenia pioniera nel controllo dello sviluppo fisico della popolazione.


Il programma prevede, nelle scuole primarie, 105 ore di educazione fisica all’anno per gli alunni dalla prima alla sesta elementare, ridotte a 70 ore in settima e ottava elementare, e 64 ore in nona. Questo approccio fa sì che quasi il 70% della popolazione slovena pratichi sport regolarmente e che il 60% degli adulti dedichi più di 2,5 ore alla settimana all’attività fisica. Questa base sportiva ampia e strutturata ha permesso alla Slovenia di formare atleti di alto livello non solo nel ciclismo, ma anche in altre discipline.


Oltre al ciclismo, la Slovenia ha visto emergere campioni in sport come il basket, con Luka Doncic, una delle stelle dell’NBA, e nell’arrampicata sportiva con Janja Garnbret, oro ai Giochi Olimpici di Tokyo. Questi atleti sono cresciuti in un ambiente che favorisce lo sport come parte integrante della cultura nazionale. La Slovenia ha persino istituito una festa nazionale dello sport, unica in Europa, che si celebra il 23 settembre.


Il legame tra sport, educazione e cultura è così forte che la Slovenia ha creato nel 2021 il Ministero dell’Economia, del Turismo e dello Sport, riconoscendo l’importanza dello sport non solo come fattore di crescita individuale, ma anche come elemento chiave per lo sviluppo economico e turistico del paese.


Fonte: Domani


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