Pesaro in crisi nera. Brindisi: buona la quinta

La squadra di Repesa tiene un quarto, poi Brindisi scappa via grazie a una fisicità nettamente superiore e alle rotazioni più lunghe.

PESARO – Contro una Brindisi lanciatissima (quinta vittoria consecutiva e aggancio proprio di Pesaro al quarto posto in classifica), una Vuelle in crisi perde malamente, pagando dazio praticamente in ogni voce statistica. La squadra di Repesa deve rinunciare a Totè, bloccato dalla schiena dolorante, in un reparto già orfano del lungodegente Mazzola. Il coach croato rispolvera in quintetto Moretti in regìa, assieme a Rakhman, Charalampopoulos, Cheatam e Kravic. Vitucci risponde con Mascolo, Reed, Lamb, Burnell e Perkins. Partenza alla pari per entrambe le squadre: Pesaro sfrutta alcune amnesie difensive dei pugliesi, che invece fanno leva sulla maggiore prestanza fisica. L’ex Lamb è il grande protagonista dell’Happy Casa. Ma Pesaro, di squadra, nonostante un terribile 0/7 da 3 punti e nonostante esca anche Charalmpopoulos per un infortunio (sospetto stiramento all’inguine) rimane agganciata all’avversario al termine del primo quarto: 15-15. Entra Harrison e prova a scavare subito il solco con due triple consecutive: 18-25 a 8’02". La Vuelle accusa il colpo, mentre Harrison continua a martellare da fuori. 21-32 a 5’45". Sul 21-34 si surriscalda il pubblico per alcune fischiate arbitrali non a favore dei padroni di casa. Prova a svegliarsi Abdur-Rakhman dal torpore, ma non basta. Brindisi è letale in contropiede. 25-41 al termine del primo tempo. Si torna in campo e subito Brindisi tocca il +20 (25-45 a 8’40"). La Carpegna Prosciutto è fisicamente alle corde: senza ricambi per i lunghi e con gli esterni con le polveri bagnate, non ha armi per tentare una rimonta. Serve un miracolo: ci provano Delfino e Gudmunsson, con Visconti a supporto. La fiammata c’è, ma Brindisi in poco tempo ricompone i ranghi, con due triple consecutive di Burnell. 49-68 al termine del terzo quarto. Brindisi è troppo più fisica e profonda per farsi impensierire ancora. Il quarto periodo è praticamente puro garbage time, utile solo a rimpolpare le statistiche dei giocatori, ma nulla aggiunge, né toglie alle sorti della partita, ormai a senso unico. L’Happy Casa finisce avanti di 30 punti scollinando quota 100: 70-100.


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