La NBA valuta il taglio del 25% sui salari rimanenti dei giocatori

La NBA e il sindacato dei giocatori, la NBPA, stanno discutendo la possibilità di trattenere sino al 25% dei salari rimanenti in caso di annullamento della stagione regolare

La NBA e il sindacato dei giocatori, la NBPA, stanno discutendo la possibilità di trattenere sino al 25% dei salari rimanenti in caso di annullamento della stagione regolare.

La Lega continua a sperare nel ritorno in campo, ma l’emergenza Coronavirus tiene aperte tutte le opzioni, e la volontà sarebbe la divisione delle perdite tra proprietari e giocatori.

L’attuale accordo collettivo, il CBA, prevede che i giocatori perdano circa l’1% di salario per ogni gara cancellata per forza maggiore, tra cui anche epidemie e pandemie.

Non ci fosse accordo, entro il 15 aprile i giocatori percepirebbero il solito stipendio, visto che l’1% andrebbe restituito più avanti, facendo il conto complessivo delle gare saltate.

L’azione riguarderebbe tutti i giocatori, indistintamente, anche se con metodi differenti. Ad esempio c’è chi ha indietro solo due stipendi ancora, LeBron James ad esempio, e in quel caso il taglio arriverebbe sulla stagione 2020-2021.

In caso di “forza maggiore”, l’NBA potrebbe anche giocare un’altra carta, entro 60 giorni. La rivisitazione del contratto collettivo, il CBA, con valore sino al 2025. Ma non pare questa, al momento, la volontà di Adam Silver.