La Germani Brescia torna on the road, a Trento una sfida per sparigliare le carte in classifica
Tutto sul match in programma domani alle 19 alla BLM Group Arena
Quando i giocatori della Germani Brescia metteranno piede sul parquet della BLM Group Arena di Trento saranno passati 41 giorni dalla loro ultima trasferta di campionato, affrontata lo scorso 7 febbraio sul campo dell’Allianz Trieste. Da allora, la formazione biancoblu ha affrontato tre partite, tutte nell’impianto di casa, che hanno fruttato due successi (contro Varese e Reggio Emilia) e una sconfitta, quella maturata domenica scorsa al cospetto della capolista Olimpia Milano.
Lo stop imposto dalla squadra che guida la classifica di Serie A ha interrotto il cammino della Germani, che con i risultati maturati nel mese di febbraio era riuscita a dare un volto decisamente differente alla propria classifica. Il turno di riposo osservato nel primo weekend di marzo e la successiva sconfitta con l’A|X Armani Exchange, invece, consegnano una graduatoria ancora diversa, in cui regna un equilibrio sovrano.
Tra i mille significati della sfida con la Dolomiti Energia, tra i quali spicca senza dubbio il ritorno a Trento di coach Maurizio Buscaglia, c’è anche quello legato a una classifica che vede Brescia a metà strada tra i sogni di gloria, legati alla qualificazione alla postseason, e la lotta per non retrocedere, che vede otto squadre – compresa quella biancoblu – racchiuse in appena quattro punti.
Dolomiti Energia Trentino-Germani Brescia, anticipo del 23/mo turno del campionato di Serie A, si gioca sabato 20 marzo alle ore 19.00 alla BLM Group Arena di Trento.
La Germani si trova a metà del guado tra la legittima aspirazione di cogliere l’ambizioso obiettivo dei playoff e la voglia di continuare a guardarsi le spalle per evitare brutte sorprese. I quattro punti che separano il quintetto bresciano dal sesto posto sono gli stessi che compongono il vantaggio di Brescia rispetto alle formazioni che chiudono la classifica, con ben cinque squadre appaiate a quota 14 punti.
Tra queste formazioni c’è anche la Dolomiti Energia Trentino che la Germani si appresta ad affrontare. Ecco perché i punti della BLM Group Arena hanno un peso specifico enorme, soprattutto in considerazione del fatto che la volata finale della regular season è ufficialmente iniziata.
Tornare a casa con un risultato positivo darebbe una grande scossa alla classifica della Germani e la convinzione di aver intrapreso definitivamente la strada giusta, quella che permette di guardare al futuro con un carico di speranze più che giustificate.
Il campo dell’Aquila Trento – e coach Maurizio Buscaglia lo sa bene! – è sempre stato estremamente ostico per la Germani, che nel corso della sua storia è stata capace di espugnarlo una volta sola, nella stagione 2017-2018 (66-56, con 17 punti di Dario Hunt e 16 di Michele Vitali).
Dal quarantello dell’aprile 2017 (99-59 per la Dolomiti Energia!) al canestro sulla sirena di Aaron Craft nel novembre del 2018, la Germani è sempre stata costretta a ingoiare bocconi particolarmente amari nelle sue trasferte trentine.
La cabala, dunque, non aiuta le aspirazioni della formazione lombarda, consapevole comunque del fatto di avere il destino nelle proprie mani: se la Germani continuerà a mostrare i miglioramenti delle ultime settimane, eliminando quegli up & down mostrati contro la corazzata Milano, può vantare legittime aspirazioni di tornare dal Trentino con più di un sorriso.
Rimasta a guardare nell’ultimo turno a causa della situazione sanitaria in casa Dinamo Sassari, la Dolomiti Energia Trentino si è da poco appuntata sul petto una delle medaglie più preziose della stagione, ovvero il successo casalingo ai danni dell’A|X Armani Exchange Milano.
Trento si è unita allo sparuto novero delle squadre che sono riuscite a battere l’Olimpia grazie a una prestazione difensiva da incorniciare, che ha permesso ai bianconeri di lasciare ai quotati avversari la miseria di 60 (!) punti a referto, uno in meno di quelli realizzati da Forray e compagni.
La difesa è il marchio di fabbrica di Lele Molin, che il 31 gennaio scorso ha dismesso i panni dell’assistant coach, vestendo quelli del capo allenatore. Senza stravolgere l’impronta di gioco data alla squadra dalla gestione di Nicola Brienza, di cui Molin era il primo assistente, l’ex allenatore del Real Madrid (12 partite da head coach nel 2011) sembra aver toccato nel modo giusto le corde di una squadra che è stata capace di lottare fino all’ultimo secondo per conquistare la qualificazione ai quarti di finale di EuroCup, ma che in campionato si è lasciata spesso sorprendere dagli avversari, tanto da navigare oggi con un record tutt’altro che invidiabile di 7 vittorie in 21 partite.