Kyrie Irving parla di ‘sottile razzismo’ a Boston, Danny Ainge nega, Marcus Smart no…
Stanotte al TD Garden in programma gara 3 tra i Celtics e i Nets
“Non è la prima volta che andrò da avversario a Boston. Non vedo l’ora di competere con i miei compagni di squadra e spero di poter pensare solo al basket. Spero non ci sia del ‘razzismo sottile’ o persone che urlano m…a dalla folla”.
Con queste parole Kyrie Irving ha parlato del suo ritorno a Boston, subito dopo il successo di gara 2.
Danny Ainge, N.1 del Front Office dei verdi, non ha preso bene le dichiarazioni del suo ex giocatore.
“Qui prendiamo sul serio questo tipo di argomento. Non ho mai sentito niente di tutto ciò da nessun giocatore nei miei 26 anni a Boston. Non l’ho mai sentito nemmeno da Kyrie, e ho parlato un bel po’ con lui… Non lo so. Per quanto mi riguarda, siamo sto solo giocando a basket. ”
Invece Marcus Smart, che lo scorso ottobre ha raccontato un episodio di razzismo di cui è stato sfortunato protagonista, è dalla parte di Irving: “Sì, ho sentito cose del genere (al TD Garden). È davvero dura sentire simili insulti e poi vedere le stesse persone che ci supportano come giocatori. È tutto triste e disgustoso”.