Kurtinaitis: Se il Cska fosse stato in testa, avrebbero validato la classifica

Nuovo capitolo della battaglia dialettica tra Khimki e Cska sull'annullamento della stagione di VTB. Entra in gioco il coach dei gialloblù Rimas Kurtinatis

Nuovo capitolo della battaglia dialettica tra Khimki e Cska sull’annullamento della stagione di VTB. Entra in gioco il coach dei gialloblù Rimas Kurtinatis, sul sito 15min.lt:

«Chiudere la stagione è una decisione triste ma era obbligata. Il mondo in questo momento non ha bisogno dello sport. Ma quando ho letto sui giornali che niente di questa stagione avrebbe avuto valore, no, non sono d’accordo».

«E’ una scelta sbagliata. Ci sono giocatori che si sono infortunati, che hanno riportato fatture. Andate a dirlo a Jeremy Evans (ala del Khimki), che non avrebbe chiuso questa stagione, che la rottura della sua gamba per qualcuno “non conta”. Sappiamo come la decisone è stata presa in Russia: il Khimki era l’unico club ad opporsi alla possibilità di non validare la classifica».

«Sappiamo tutti che per il Cska non vincere in Russia sarebbe un disastro. Noi però eravamo pronti a giocarcela fino in fondo. Non leggo il futuro, ma conosco il nostro potenziale. Non si può giocare in VTB con nove stranieri, e noi in questo senso siamo messi meglio con i giocatori russi. Lo abbiamo dimostrato anche sul campo. E poi ci sono anche Unics, Kuban, Zenit come contenders. Vanno rispettati. Ma VTB ha preso questa decisione».

«Non ho dubbi che se il Cska fosse stato in testa al campionato, la classifica sarebbe stata validata. Non ho dubbi. Tutto nella lega dipende da come il Cska gioca, anche il calendario è arrangiato secondo le loro necessità. Ho letto che Vatutin, presidente del Cska, ha detto che volevamo essere campioni sulla carta. Non è vero, noi avevamo dimostrato di poter competere con loro».

«Il metodo di decision-making è tipo un’elezione politica. C’era solo una domanda senza alternative: vuoi fermare il campionato e annullare tutti i risultati? Gli altri club hanno votato solo il fatto di sospendere la stagione, noi abbiamo detto “no” perchè non c’erano opzioni. Ma la nostra voce non conta nulla».