Kelvin Martin: Vivo per aiutare. So di essere fortunato dunque sento di dover restituire
Martin: Brindisi? Sarei rimasto se ci fossero state conferme. Quando sono andati via Banks e Fohn Brown ho pensato che quell’esperienza fosse finita. Anche se Brindisi è una grande squadra.
Kelvin Martin della Dolomiti Energia Trento ha parlato a Tuttosport.
Queste le sue parole.
Differenze nelle tappe italiane.
La mia idea è essere sempre positivi e dimostrarlo con l’atteggiamento. Bisogna mostrare la passione. In Italia ho verificato che ovunque si trova gente molto disponibile, rilassata, che ama comunicare. Anche chi non conosce la lingua inglese prova ad esprimersi. Che viva in una piccola o grande città. Insomma, siete socievoli e generalmente animati dallo spirito della compassione.
Addio a Brindisi.
Sarei rimasto se ci fossero state conferme. Quando sono andati via Banks e Fohn Brown ho pensato che quell’esperienza fosse finita. Anche se Brindisi è una grande squadra.
Impegno nel sociale.
Io ho avuto poco nella mia infanzia, in un piccolo centro poi è difficile sentirsi parte di una comunità. Con la mia famiglia abbiamo vissuto esperienze difficili, abbiamo visto il razzismo. Mancavano, guide riferimenti. E invece sono necessari gli esempi, concreti, che magari ti parlano. Io dalla vita ho imparato a non dare nulla per scontato. E so di essere stato fortunato. Dunque sento di dover restituire. Io vivo per aiutare. Nello specifico, con i ragazzini devi sempre raccontare cosa sai, trasmetterlo insomma, e chi tu sia davvero. Dare suggerimenti, indicare una strada. Ce n’è una per tutti. Ho un’organizzazione no profit.
Obiettivi di Trento.
Io sono un vincente, mi interessa solo vincere a questo punto. Ci sono riuscito con la Champions League della Virtus Bologna. La scorsa stagione con Brindisi abbiamo raggiunto e perso la finale di Coppa Italia. Dunque punto a vincere, nulla di mena Dobbiamo costruirci questa opportunità.