Kabengele: “Con Treviso vogliamo fare bene perché è un derby molto sentito”
Le parole del big-man orogranata prima del derby con Treviso
Le dichiarazioni del lungo della Reyer Venezia Mfiondou Kabengele a 48 dal derby con Treviso.
“Sono entusiasta per l’energia che ci sarà domenica contro Treviso. Ho incontrato tanti tifosi in città e mi hanno parlato del derby e quindi vogliamo fare bene per loro, ma anche per la nostra squadra. Sarà un’occasione per migliorarci, per prepararci ai playoff e per creare un’inerzia positiva per questo finale di stagione. Loro sono una buona squadra, sicuramente verranno qui per vincere la partita, ma noi vogliamo a nostra volta vincere questo derby rimanendo concentrati per tutta la partita”.
Sono ormai quattro mesi che è arrivato a Venezia: come si trova in questo club, con il coach e i suoi nuovi compagni?
“Da quando sono arrivato abbiamo fatto un grande lavoro insieme ai compagni , il coach, l’ambiente e tutta la città. Io sono stato accolto nel migliore dei modi. Inizialmente ho avuto qualche difficoltà a inserirmi in questa nuova dinamica tecnica, ora però ho molta più confidenza. Tutto questo grazie alla fiducia che trasmettono gli allenatori e i compagni. Sono molto felice e grato di essere in questo club che è tra i migliori in Europa sotto tanti punti di vista: dall’organizzazione, alla strutture, dal punti di vista della mentalità e dell’umanità.
Sul duello che ci sarà in campo con Paulicap.
“Sicuramente è un giocatore molto forte. Ha tanta energia e un buon talento. Ma soprattutto la cosa che mi ha colpito di più è la fame che mette in campo che poi è la stessa fame che ha tutta la squadra di Treviso che ha bisogno di punti”.
Cosa è mancato in queste ultime due partite?
“La partita era stata preparata molto bene dallo staff e dal lavoro fatto in palestra in settimana. Nei momenti chiavi della gara dovevamo essere più connessi tra noi giocatori che ci ha portato a concedere dei rimbalzi, sbagliare dei passaggi oltre a dei tiri. La Germani ha giocato con una grande chimica di squadra e poi a Brescia ha inciso anche l’atmosfera: si giocava in una bolgia”.