Jordan Ford: Abbiamo dimostrato di essere una squadra tosta

Ciamillo-Castoria

Dopo l’exploit in Eurocup, Ford ha debuttato in LBA con 17 punti e 5 assist nella vittoria di Trento su Reggio Emilia

Dopo una prestazione sbalorditiva da 32 punti (14/15 al tiro) contro Gran Canaria in Eurocup e aver messo il sigillo sulla vittoria della sua Dolomiti Energia Trentino sul campo della UNAHOTELS Reggio Emilia lo scorso sabato, Jordan Ford è stato il protagonista della rubrica LBA “5 domande a…”.



Grande inizio di stagione con la vittoria in trasferta sulla UNAHOTELS Reggio Emilia, perciò ti chiediamo quali sono state le sensazioni di questo debutto in Serie A Unipol e quanto è stato importante questo successo?


Innanzitutto penso che sia stato molto importante ottenere subito una vittoria. Metterci sui giusti binari era il nostro obiettivo; cominciare alla grande il campionato dopo il duro lavoro svolto in estate sicuramente ti fa sentire bene, perché vedi i primi frutti uscire fuori. Sono felice io, è felice il resto del gruppo e dello staff, ma ora è già il momento di guardare avanti e fare il prossimo passo.


Quello che ha impressionato è stato il tuo impatto nella gara di EuroCup giocata contro Gran Canaria, la tua grande facilità di trovare il canestro ha lasciato tutti a bocca aperta. È stato il tuo biglietto da visita per i tifosi della Dolomiti Energia Trentino?


Mi sono fatto trovare nel posto giusto al momento giusto, ma il grande lavoro è stato dei miei compagni che mi hanno permesso di restare in ritmo per tutta la gara e del coach che ha creato uno schema di gioco utile a farmi rimanere sempre in striscia. Penso il risultato non abbia rispecchiato ciò che si è visto sul campo, avremmo meritato la vittoria, però quello che importa maggiormente è aver dimostrato di essere una squadra tosta – soprattutto in trasferta – e dunque non sarà facile affrontarci per i nostri avversari.


Com’è stata la tua prima chiacchierata con coach Paolo Galbiati, quale tipo di lavoro ti ha chiesto di svolgere per la squadra e qual è il tuo rapporto coi compagni?


Fin da subito ho compreso quanto il coach capisca di pallacanestro e fin dove si spinge la sua conoscenza del gioco. Mi sta insegnando tantissime cose sul basket europeo e su come adattarmi a questi ritmi. Il nostro rapporto ha preso un’ottima piega fin dall’inizio, la nostra intesa cresce allenamento dopo allenamento; lui mi ha solamente chiesto di accendere i compagni e di essere un giocatore di sistema, qui non c’è spazio per gli egoismi e infatti tutti lavoriamo come una squadra. Con i ragazzi mi trovo molto bene sia dentro sia fuori dal campo; stiamo iniziando ad uscire per imparare a conoscerci meglio e questo per me è fondamentale, perché questo si trasla successivamente anche sul parquet.


Il basket è come gli scacchi: ogni pedina, così come ogni scelta sono fondamentali se si vuole arrivare alla vittoria. Tu che sei un prodigio degli scacchi sei d’accordo con questa sorta di metafora?


Sì, penso che entrambi facciano parte delle discipline mentali. Negli scacchi non conta solamente come muovi le tue pedine e come proteggere i tuoi pezzi più importanti, perché devi tenere conto anche di ciò che pensa e fa il tuo avversario. La pallacanestro rispecchia molto questo genere di visione, proprio perché in campo non ci siete solo tu e i tuoi compagni, ma gli avversari e quello che per tutta la partita sarà il tuo diretto marcatore. Non è solo una questione di come attaccare, la difesa ha un ruolo fondamentale in entrambi i giochi, perciò trovo che ci siano molte similitudini e che ogni mossa abbia la sua importanza.


Oltre agli scacchi e alla pallacanestro, quale genere di talento nascosto possiede Jordan Ford?


Sono un ragazzo molto semplice, in realtà. Passando molto tempo in palestra ad allenarmi e poi a giocare, non ho tutto questo tempo per sviluppare magari un altro hobby. Diciamo che talenti nascosti non ne possiedo, magari cerco qualcosa che possa rilassarmi, ma in generale preferisco godermi il tempo libero.


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