Joe Blair, disavventura a Pesaro: Possiamo essere meglio di tutto questo

Di passaggio a Pesaro con i suoi figli, il racconto di Blair dopo un incontro con gli agenti di polizia

Joseph Blair è un volto indimenticabile per il basket italiano. Mvp di EuroLeague nel 2002-2003 con l’Ulker, arrivò nel nostro paese nel 1998 con Biella, passando poi per Pesaro (in due occasioni) e la prima Milano vestita Armani nel 2004.


Oggi è stimato assistente NBA, e in questi giorni è di passaggio a Pesaro con i suoi tre figli, dove ha visitato anche la sua ex società.


Su Instagram, Blair ha raccontato un episodio che lo ha molto indignato:  «Non ho mai avuto problemi in questa città, Pesaro è un pezzo del mio cuore, lo sapete, ma quello che ci è accaduto non può e non deve succedere».


Blair era fuori da una lavanderia con i suoi tre figli, in attesa che i panni fossero pronti: «Poco fa è passata la polizia, sono scesi dall’auto e ci hanno chiesto i documenti». 


«Io ho dato la mia patente americana, perché quando giro non mi porto dietro il passaporto se sono in vacanza. Loro l’hanno presa per fare i controlli e poi sono tornati e mi hanno detto: “Ah ma tu sei il giocatore, vabbè ti lascio andare"». 


Un’ultima risposta che ha indignato Blair: «E se non fossi stato un ex giocatore ma solo una persona nera che gira in città? Cosa avrebbero fatto? Cosa avrebbero detto? Possiamo essere meglio di tutto questo, il mondo non può andare così. Voglio che chiunque ascolti pensi alla sua vita, non bisogna comportarsi così… Non voglio che i miei figli crescano in un mondo così».


La ricostruzione è del Corriere dello Sport.


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