Il punto di Sportando | Olimpia Milano-Virtus Bologna nel giorno di Inter-Bologna. Dalla padella…
Torna il Punto di Sportando sulla LBA Serie A, per una quarta giornata che ci lascia una coppia in vetta
Torna il Punto di Sportando sulla LBA Serie A, per una quarta giornata che ci lascia una coppia in vetta.
Chiaro, Venezia era ostacolo ben diverso (per Milano) rispetto a Trieste e Treviso, ma non possono cadere in secondo piano alcune delle certezze di Derthona e Virtus Bologna.
I piemontesi vincono, convincono, e lo fanno anche in una giornata "normale" per Semaj Christon (comunque cinque assist), pescando contributi preziosi da Filloy, Severini e Radosevic, e proseguendo l’ottimo lavoro di sviluppo su Leo Candi, che in fin dei conti l’anno scorso è stato fermato solo da un infortunio.
Al contempo, la Virtus gioca con energia dopo il primo doppio turno di EuroLeague, ruotando le forze a disposizione, garantendo riposo ad alcuni veterani, e mettendosi alle spalle le ruggini di due sconfitte europee. La massima competizione europea è un’occasione, ma anche una nefasta dose di negatività, se non adeguatamente gestita. La Milano di qualche anno fa lo sa bene.
Meritano forse due approfondimenti ben superiori gli stati di cose a Treviso e Trieste. La Nutribullet si fa spazzare via troppo agevolmente da una squadra comunque affaticata dai viaggi di Kaunas e Belgrado, mentre Trieste semplicemente non perviene davanti al suo pubblico.
Marco Legovich, lo ribadiamo, non è una scelta figlia delle circostanze, ma una professionalità fatta crescere in casa negli anni scorsi con un preciso obiettivo. Il problema è che, tra budget e scelte, oggi non c’è chi possa trainare la truppa, e forse la manchevolezza permane dall’improvviso addio del Lobito Fernandez. Insomma, se Frank Gaines produce come sabato, diventa dura.
Il caso Olimpia Milano-Virtus Bologna
Leggiamo da un paio di giorni generose glorificazioni della FIP in merito all’anticipo di Olimpia Milano-Virtus Bologna, settimo round di EuroLeague, che dall’11 novembre "trasla" al 9.
Certo, carte alla mano il presidente Gianni Petrucci potrà dire di essere stato il primo a ottenere un’apertura di EuroLeague, garantendo nel contempo la ribalta di Rai 2 per Italia-Spagna (pare).
Ma nella testa ci risuona il motivetto «propaganda, propaganda» che tanto ha imperversato negli scorsi mesi su tutte le radio italiane. Lo ribadiamo, come già scritto su queste frequenze, ma andiamo anche oltre.
Perchè se Italia-Spagna, giustamente, non poteva andare in scena nel giorno di Olimpia Milano-Virtus Bologna, visto che Sergio Scariolo ha sì i superpoteri, lo dice la sua carriera, ma non (ancora) il dono dell’ubiquità, ecco che da una contemporaneità di eventi cestisci si passa ad una, ben più ingombrante, contemporaneità di eventi sportivi.
A Milano, il 9 novembre, si gioca Inter-Bologna (la casualità, ambivalente, fa ancora più sorridere) per il campionato di Serie A calcistico. Solitamente, un appuntamento che non passa sottotraccia nelle passioni italiche.
E allora, ecco che un derby italiano atteso da anni in EuroLeague passa non in secondo, ma in terzo o quarto piano, e non certo per responsabilità dei due club, che non hanno potuto far altro che adeguarsi alla situazione. Una nuova occasione persa (per tutti coloro che si sentono organi pensanti del nostro basket), a livello mediatico e di incassi, non dimenticando questioni altrettanto importanti come quelle dei volti che animeranno la diretta su Rai 2 che il basket invoca sempre come una "manna dal cielo".
Per un Melli e un Pajola, tanto per intenderci, ci attendiamo anche un Achille Polonara, che il 10 sarà di scena a Madrid con il suo Anadolu Efes. Intanto, si gioca troppo, ma si chiede ai massimi protagonisti di giocare ancora di più. Sì signori, «propaganda, propaganda». Ma qui non c’è proprio una risposta ad ogni nostra domanda.