Una rivoluzione immediata nel basket europeo, con piena armonia tra EuroLeague e FIBA e l’NBA pronta a mettere mano al portafogli, sostenendo con sponsor e know-how la ripartenza? E’ questo quanto racconta SDNA in un articolo di lunedì. Vediamo il come, e cerchiamo di comprendere le reali prospettive del progetto.
L’articolo SDNA: la rivoluzione tra oggi e domani
Riassumiamo per sommi capi l’articolo di SDNA datato lunedì.
– NBA pronta ad investire sul mercato europeo. Obiettivo è vendere anche agli americani il campionato dove si sono formati i campioni di oggi. Ricordiamo come l’attuale NBA All-Team, ufficializzato oggi, comprenda tre europei nel primo quintetto;
– NBA ha tuttavia un “must”: deve terminare lo scontro tra FIBA e EuroLeague, ovvero la frammentazione attuale in 4 competizioni continentali;
– NBA metterebbe sul piatto sponsor a lei storicamente legati;
– EuroLeague che aumenterebbe a 24 squadre con equilibrio tra licenze pluriennali e merito sportivo per 46 gare di stagione regolare;
– Fusione EuroCup-BCL per una nuova competizione organizzata da FIBA;
– Obiettivo a medio-lungo termine il coinvolgimento di una tv on demand per la trasmissione delle gare delle “creature” NBA: WNBA, G League, EuroLeague e BAL (Africa)
A supporto del tutto si citano incontri tra i rappresentanti di ECA e Mark Tatum, numero 2 NBA. E si indica in Jordi Bertomeu l’unico freno alle trattative, per quanto ormai alla fine del suo mandato.
A qualcuno di voi questa storia non suonerà così nuova, vero? Avete ragione.
NBA Europe
Siamo infatti nella seconda metà di ottobre del 2021. Marca lancia lo scoop, ve lo riproponiamo.
I sette club in dissenso con la gestione Bertomeu (alle tre citate, vanno aggiunte le altre quattro società fondatrici, dunque Olimpia Milano, Zalgiris Kaunas, Efes e Cska) starebbero spingendo per un rientro nell’orbita FIBA, con il coinvolgimento di NBA.
La lega nordamericana creerebbe la sua quinta dimensione, dopo WNBA, G League e BAL (Africa). Si parla anche di un progetto nato ai tempi di David Stern, che tuttavia ipotizzava franchigie europee (Londra?), non un campionato europeo.
Le trattative sarebbero in corso, gli incontri frequenti, la svolta imminente. Ma non si dimentica neanche il principale ostacolo: l’accordo decennale da 630 milioni di euro con IMG, con scadenza 2026. Per romperlo, ogni club dovrebbe pagare 10 milioni di euro.
Come finì tutto questo? Con la smentita di EuroLeague, ed Eurohoops (organo vicino ad EuroLeague) a bollare la notizia come “fake news”.
Conclusioni
Il basket europeo è spaccato, da tempo. Ormai frantumato. Fiba ed EuroLeague, ma non solo, pensando al board della massima competizione continentale dove Maccabi, Panathinaikos, Olympiacos, Olimpia Milano e Zalgiris paiono essere su un fronte lasciato dall’Efes, e dove il Cska è diventato ministro senza portafoglio vista la situazione bellica.
E qui un sito greco entra in gioco con una notizia che identifica in Jordi Bertomeu l’unico freno ad una rivoluzione mirabolante. Una cosa è certa, il fronte di chi ha sfiduciato Bertomeu mesi fa si interroga sui mancati introiti, e auspica la riapertura del dialogo con FIBA, come peraltro invocato da Ettore Messina nella famosa lettera ai grandi del basket della scorsa stagione.
Da qui a rilanciare un’immediata NBA Europe ce ne passa. Fermo restando di come sia complicato mediare tra licenze pluriennali e merito sportivo, in una lega da 46 gare che, per logica, prevederebbe la diserzione dei club di EuroLeague dai campionati domestici. Non proprio una tempesta perfetta, per la FIBA…
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