Il popolo spinge, la Dinamo Sassari accorcia
È qualcosa che ti lascia dentro un segno, che ti tocca, che ti emoziona, ma soprattutto che ti carica
È qualcosa che ti lascia dentro un segno, che ti tocca, che ti emoziona, ma soprattutto che ti carica. Il corridoio umano dei tifosi prima di gara 3 è il simbolo di un popolo che non molla, che vuole riaprire la serie, che vuole far sentire quell’amore che non ha potuto testimoniare in tutto il campionato. Ed è un fiume in piena di entusiasmo, da brividi. La Dinamo, senza Kruslin scavigliato e con Spissu e Burnell al limite, raccoglie tutte le energie possibili e impatta in maniera pazzesca il match dopo la doppia beffa del Taliercio. Il 10-2 iniziale che costringe De Raffaele al time out trasformato poi in 15-4 e nel 22-12 di fine primo quarto, mette in mostra la miglior faccia difensiva della stagione del Banco, che collassa l’area, costringe Venezia al sistematico tiro da 3 punti (3/16 iniziale) e trova sempre risorse diverse da protagonisti diversi (5 uomini in doppia cifra). Venezia, che schiera l’ex Jerrells (8 punti in 15 mins con 2/6 da 3p) al posto di Clark, cerca disperatamente l’appiglio e quintetti diversi per rientrare ma Sassari non si ferma, spinge sull’acceleratore, la fisicità della Reyer sbatte sul muro della Dinamo che appena può corre in contropiede o attacca l’area mettendo in grande difficoltà i lunghi di Venezia, sempre un passo indietro. Stavolta la squadra di Pozzecco non vuole saperne di regalare break, Spissu (13 punti con 3/4 da 3p) è determinante come Happ (11 punti con 15 di valutazione), Burnell lotta come un leone contro Daye, la rissa sul finire di 2° quarto innescata da Watt rischia di rovinare tutto, ma il Banco è concentrato sull’obiettivo. Tonut (17 punti con 7/14 al tiro) insieme a Stone e la solita difesa schiacciasassi provano ad instillare la paura di rimonta nelle menti dei giocatori di casa, le percentuali si alzano, ma Bendzius e Gentile insieme ad un eccellente Katic tengono botta. La Dinamo negli ultimi 10 minuti entra pericolosamente in riserva, Venezia ci crede e capisce che si può fare, da -24 si arriva a -11, ma il lituano di ghiaccio tira fuori le munizioni giuste, sue le bombe decisive che cacciano indietro definitivamente la Reyer. Il charter di ritorno in Laguna prenotato per questa mattina alle 11 deve aspettare, il Banco non ne vuole proprio sapere di uscire di scena e rimanda tutto a gara 4, ancora con meno energie, ancora con più difficoltà dopo la grande reazione, ancora con più insidie, ma i playoff sono fatti per sognare e per crederci, lo hanno fatto per primi i tifosi, lo ha fatto la squadra con una grande prestazione da squadra, sembra di essere tornati indietro nel tempo, nonostante la montagna da scalare sia ancora impervia e terribilmente ripida, Sassari ci prova insieme al suo popolo