Il lavori del PalaMangano non iniziano, la rabbia di Longobardi: Mortificati lo sport e la città

Nella seduta di ieri sera, il bilancio non è stato approvato e di conseguenza non partiranno a breve i lavori di restyling del PalaMangano, indispensabili ai fini dell’omologazione della struttura per il campionato di massima serie




Nella sala consiliare presso la biblioteca "Francesco Morlicchio", si è tenuto ieri sera il consiglio comunale, nel quale l’amministrazione di Scafati (Sa) avrebbe dovuto approvare il bilancio di previsione finanziario 2022/2024, passo prodromico all’appalto delle opere di ristrutturazione del PalaMangano e dello stadio comunale, necessarie per rendere entrambe le strutture omologabili per i campionati a cui partecipano le due società di basket e calcio cittadino.


Ebbene, nella seduta di ieri sera, il bilancio non è stato approvato e di conseguenza non partiranno a breve i lavori di restyling del PalaMangano, indispensabili ai fini dell’omologazione della struttura per il campionato di massima serie.


Pertanto, nonostante il miracolo sportivo verificatosi lo scorso giugno, frutto del lavoro, della programmazione e dei cospicui investimenti di imprenditori scafatesi, e nonostante le vane rassicurazioni del sindaco di Scafati e dell’intera amministrazione sull’adeguamento del PalaMangano in tempo utile per l’inizio del campionato, all’attualità, a distanza di tre mesi esatti dalla vittoria conseguita nella finale, la società gialloblù si ritrova giocoforza obbligata a chiedere ospitalità altrove, per poter prendere parte al campionato di massima serie italiana di pallacanestro, che dovrebbe invece costituire vanto ed orgoglio dell’intera città.


Amareggiato e deluso, patron Nello Longobardi ha voluto dire la sua: «Noi imprenditori, dirigenti, il title sponsor Givova, tutti gli sponsor ed i tanti tifosi gialloblù siamo stati presi in giro e raggirati dalle promesse non mantenute da politici e politicanti locali. Li abbiamo resi sempre partecipi delle nostre iniziative e delle nostre vittorie, ma che ora più che mai ci hanno abbandonati al nostro triste destino. Siamo infatti costretti ad emigrare altrove per poter partecipare a quella serie A che tanto abbiamo voluto, cercato e agognato per moltissimi anni. Mai ci saremmo aspettati di ritrovarci a questo punto della stagione senza poter disporre del nostro PalaMangano, parquet nel quale, trasportati dal consueto calore, dalla passione e dall’affetto dei nostri supporters, dovremmo conquistare i successi e i punti utili a tenerci stretta la massima serie. Invece, siamo costretti ad andare lontano da Scafati, obbligando i nostri tifosi a recarsi a Napoli per assistere alle nostre gare interne. Ci è stato negato un diritto, quello di poter giocare sul nostro campo e dinanzi ai nostri tifosi. E alla città, alla provincia di Salerno e all’hinterland vesuviano è stato negato il diritto ed il privilegio di poter assistere sul proprio territorio al miglior spettacolo cestistico nazionale, alla possibilità di vedere il team gialloblù affrontare società blasonate come ad esempio Olimpia Milano, Virtus Bologna e le tante altre che partecipano al campionato di serie A e ad assistere al derby contro Napoli. Dall’evolversi dei fatti posso solo dedurre che una vera e propria volontà di consegnarci il





PalaMangano per l’inizio della stagione agonistica in realtà non ci sia mai stata. Da più parti, tra tecnici ed esperti di procedure amministrative, ci è stato riferito che quella dell’approvazione del bilancio non era l’unica strada da poter percorrere per sistemare tanto il PalaMangano quanto lo stadio comunale e renderli così omologati per i rispettivi campionati a cui partecipiamo noi e la Scafatese Calcio dell’amico Michele Giordano. Si è voluto invece intraprendere la strada più lunga e tortuosa, che penalizza e mortifica società e tifosi. Sono deluso e amareggiato: la politica della città di Scafati non merita una squadra di serie A e non merita lo sport fatto di progetti, investimenti e sacrifici. Ai nostri supporters, chiedo invece, ora più che mai, di starci vicini e di seguirci al PalaBarbuto consapevoli che le distanze si colmano in poco meno di mezz’ora di auto, dando così uno schiaffo morale a politici e politicanti che in tre mesi ci hanno solo raccontato favole. Noi siamo invece una solida realtà. L’unica cosa che ci accomuna nello sport è l’onestà intellettuale e la lealtà in ogni cosa. Forza Scafati, sempre e comunque: noi non molliamo!».








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