Il giorno di Metta World Peace: tornato in Brianza per salutare il popolo canturino

MWP a Cantù per salutare gli amici ed incontrare i tifosi

Ron Artest, alias Metta World Peace. Un nome che, da solo, è sufficiente a scaldare i cuori dei
tifosi biancoblù e di tutti gli appassionati della palla a spicchi. Un giocatore leggendario che,
seppur in Brianza per pochi mesi nella stagione 2014-2015, ha saputo scrivere pagine
indelebili della storia del basket canturino e non solo. Metta è stato – e magari in futuro lo
sarà ancora – un patrimonio per il basket tricolore, una sorta di testimonial, un promotore del
campionato italiano.
Un po’ di fortuna – ma anche un’intuizione da parte dell’allora proprietà Cremascoli – portò
un campione di livello mondiale in una piccola città di provincia, di cui l’asso americano
apprezzò la cultura, la gloriosa storia e i suoi passionali tifosi. Quattro anni dopo, Metta
World Peace è tornato a Cantù per riabbracciare il popolo che lo ha tanto amato e che,
ancora, nutre per lui una profonda stima.
Dopo aver fatto tappa al “Salone del Mobile”, dove l’ex stella NBA ha avuto il piacere di
rincontrare vecchi amici come Antonio e Tommaso Munafò allo stand della Jumbo Group,
nella giornata odierna Metta ne ha incontrati tanti altri, tra tutti Anna Cremascoli e Davide
Marson. Immancabile la foto con la divisa biancoverde dell’Acqua S.Bernardo Cantù,
consegnatagli da Andrea Mauri, ovviamente con il numero 37 stampato sul retro tra i marchi
Paparelli e Intesa Sanpaolo.


Poi, il tradizionale bagno di folla: foto, selfie, autografi e tanti abbracci con i supporter
biancoblù. Una giornata all’insegna di Metta, da conservare nel proprio cassetto dei ricordi.