Hubb: «Trento è come me, ha una mentalità da underdog»

Foto Trento

Le parole dell’ex Ludwigsburg, nuovo americano della Dolomiti Energia



RUDY GADDO (Direttore sportivo DOLOMITI ENERGIA TRENTINO): «Prentiss è un giocatore che abbiamo voluto fortemente e che sarà uno dei trattatori di palla che condivideranno la regia della squadra assieme a Baldwin, Ellis e Forray. In lui vediamo grandi margini di miglioramento nonostante le qualità già mostrate in una eccellente stagione da rookie in Germania a Ludwigsburg, dove ha contribuito a portare la squadra in semifinale di campionato e ai playoff di Champions League. È un combattente, con la sua capacità di giocare ad alto ritmo, la sua personalità e la sua pericolosità al tiro da fuori siamo sicuri che potrà darci un importante contributo nel corso della stagione».


PRENTISS HUBB (Play/Guardia DOLOMITI ENERGIA TRENTINO): «Qui è tutto nuovo per me, è la prima volta in Italia, sono fortunato a essere qui e giocare a basket. Le montagne intorno alla città mi hanno subito affascinato, in queste prime settimane abbiamo potuto conoscere un po’ della città e del territorio e mi è piaciuto molto esplorarlo e scoprire cose nuove. Mi sono riproposto di non passare i nove mesi di stagione che mi aspettano sul divano di casa tra una partita e l’altra, ma di conoscere la città, vedere cose nuove. Credo che nella vita però, non solo nel basket, si debba sapere separare il "dovere" e il "piacere". C’è il momento in cui si può essere più leggeri, ridere e scherzare, ma poi il mio approccio in campo è ben diverso: lavoro duro, gioco con serietà e determinazione, con spirito competitivo. Per essere la migliore versione possibile di me stesso: lo devo in primis a me, alla squadra e al club che rappresento. Sono contento se ai tifosi piace il mio tipo di approccio. Mi trovo molto bene qui a Trento, ho scelto di venire qui perché ho percepito la mentalità da "underdog" di questa squadra, e io mi sento "underdog" da tutta la vita: mi piace lo stile di gioco del coach, mi piacciono gli obiettivi e il senso di famiglia trasmesso da questo club, dal direttore generale Andrea Nardelli, dal direttore sportivo Rudy Gaddo. Ognuno ha il suo ruolo ed è fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi, in campo e fuori. I miei obiettivi per la stagione? Per il momento sono concentrato ad essere ogni giorno più forte e più pronto: so di dover reggere all’urto di un campionato molto fisico come quello italiano e come l’EuroCup, è una sfida per me. Lo stile di gioco? Mi piace il ritmo alto che cerchiamo di tenere continuamente sul campo, siamo una squadra lunga con tanti giocatori in grado di tenere alta l’intensità e la velocità delle nostre esecuzioni. Con una condizione atletica in crescendo faremo ancora meglio. Daremo battaglia. I giocatori a cui mi ispiro. Dico Damian Lillard e James Harden, che è mancino come me. Il numero 3? Al liceo mi sembrava un bel numero, così l’ho sempre tenuto».








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